INTERVISTA – «Se fosse un’intervista a parlare per noi»: Colapesce e Dimartino a La Controra di Musicultura

Senza dubbio tra gli ospiti più attesi della settimana di eventi de La Controra, Colapesce e Dimartino hanno fatto tappa a Macerata per raccontare, guidati da John Vignola, “la meravigliosa leggerezza di essere Franco Battiato”. Intervistati dalla Redazione Sciuscià, i due cantautori siciliani hanno parlato anche della loro ultima e fortunata esperienza al Festival di Sanremo, al quale hanno partecipato con il brano Musica Leggerissima. Dopo il debutto sul grande schermo come “consulenti musicali” a Propaganda Live, i due hanno colto anche l’occasione per dispensare consigli utili agli 8 vincitori di Musicultura.

Disco di platino, brano più trasmesso dalle radio italiane, premio della sala stampa a Sanremo e un imminente futuro da canzone dell’estate: Musica Leggerissima ha riscosso un successo a dir poco incredibile, ma è stata soprattutto una boccata di spensieratezza per molti italiani durante un periodo decisamente complicato. Quanto vi rende orgogliosi questo speciale riconoscimento?

Colapesce: Siamo molto contenti del successo ottenuto con il brano. Musica Leggerissima è riuscita a diventare popolare nel vero senso del termine, ovvero è arrivata un po’ a tutti.

Dimartino: Esatto. Musica Leggerissima è un brano molto trasversale. Il fatto che lo cantino i bambini così come gli anziani ci rende orgogliosi perché non succede spesso con le canzoni.

Musica Leggerissima, appunto, si inserisce nella riedizione de I Mortali, una raccolta che, oltre ai pezzi scritti a  quattro mani contenuti nella prima versione dell’album, contempla anche alcuni dei vostri successi da solisti. Ecco, in che modo i vostri percorsi musicali si mescolano in questo disco – e inevitabilmente in quello che lo ha preceduto? Soprattutto, com’è stato scrivere a quattro mani?

Dimartino: Quando ci siamo messi a scrivere I Mortali il nostro obiettivo era fare un disco quasi da band: ecco perché ci hanno lavorato diversi produttori. L’idea che volevamo dare era che il leader fosse una terza persona, né Colapesce, né Dimartino ma Colapesce – Dimartino. Siamo contenti che questa cosa sia arrivata al pubblico, non più essere visti come un duo ma come una band.

I Mortali² si chiude con la vostra versione di Povera Patria, uno speciale tributo a Franco Battiato, venuto a mancare poco meno di un mese fa. Fra i tanti capolavori che figurano nel suo repertorio, perché avete scelto proprio questo per omaggiarlo?

Colapesce: Povera Patria è sempre, ma anche purtroppo, giusta in ogni momento storico. Cantarla però durante il delicato periodo pandemico, attraverso una cassa di risonanza grande quanto il Festival di Sanremo, ci sembrava l’occasione più appropriata per permettere all’ascoltatore di coglierne il vero significato. Alla fine credo che il messaggio sia arrivato a destinazione.

 Sempre a proposito della vostra esperienza a Sanremo, avete tratto tutto il possibile da essa, consacrandovi come due fra gli artisti più interessanti della scena musicale italiana. C’è un consiglio che vi sentite di dare agli 8 vincitori di Musicultura che cercano di emergere proprio in quella stessa scena?

Colapesce: Guardate sempre la sezione “lavoro” dei vari siti Internet, Dimartino può consigliarvene alcuni in particolare (ndr. ridono). Scherzi a parte, concentratevi solo sulla vostra musica, mettendo da parte tutto il resto. La musica può anche semplicemente rimanere una passione e non per forza deve diventare un lavoro.