Sir Jane

Sir Jane è lo pseudonimo della cantautrice elettronica bolognese Susanna Regazzi.
Le sue canzoni nascono durante anni di malattia in cui vede nella musica un processo onirico, volto a guardarsi dentro con la chiarezza dei sogni lucidi.
I suoi brani sono popolati di immagini potenti, seminati di archetipi e messaggi subconsci; i suoni si perdono tra il sognante di chi si ferma a riprogettare il suo mondo e il ritmico della vita che cerca di danzare sempre e comunque. Impiega la voce come una ritrovata preghiera, a tratti mantra, a tratti un urlo, ma sempre mezzo reale per guarire i paesaggi interiori.

L’esibizione


Il testo


Cappellaio Matto

Stanotte ho rotto il vetro
E ho respirato
In piedi sul davanzale
La neve
Già pronta sul retro
C’era una carrozza
Sulle nuvole del marciapiede

L’uomo dal cappello di feltro
mi ha chiesto il mio nome,
gli ho detto ‘non ricordo bene
e non ricordo come sono arrivata qui,
ma, per favore, torniamo insieme?’

Portami dove sai
Qui mi sembra tutto
Un castello in aria
Non so più
Dove è la realtà
O siamo tutti
Dentro a una bella storia
Con te
Portami dove sai
La parte che hai
E se finisce in gloria
Non so più
Cos’è la realtà
Qui è davvero tutto
è un castello in aria
I nemici tutti chiusi
Dentro l’ultimo cassetto
Del mio comodino
E la chiave con cui l’ho chiuso
L’ho regalata a un bambino

‘In fondo al corridoio, la stanza a destra è quella del proprietario ahimé defunto
e qui c’è il bagno del terzo piano del castello,
io sono solo la domestica, vengo ogni tanto,
se la volete comprare il prezzo è di…’

Portami dove sai
Qui mi sembra tutto
Un castello in aria
Non so più
Dove è la realtà
O siamo tutti
Dentro a una bella storia
Con te
Portami dove sai
La parte che hai
E se finisce in gloria
Non so più
Cos’è la realtà
Qui è davvero tutto
è un castello in aria