Alec Temple

Cremona

Reincarnazione di Shirley Temple senza riccioli d’oro e più sintetizzatori, Alec Temple è un cantautore di Cremona, la città più inquinata d’Europa. Alec Temple è anche l’ancora di salvezza di Alessandro Zavoli, il suo alter ego impavido di fronte alle brusche deviazioni, un’anima senza doveri, e per questo custode di tutti i suoi sogni. La sua voce limpida, che si appoggia su melodie EDM, indietronic, house e cinematic-pop, si insinua, infatti, negli spazi contaminati dalle emozioni più oscure e li racconta. I testi, intrisi di mito, sono impulsi nervosi guidati da una cassa dritta, ondate di nostalgia su nudi giri di pianoforte, scene d’amore notturne, storie di alienazione e di critica sociale da ballare su un dancefloor. A febbraio è uscito il suo ultimo singolo, L’inverno muore.

Il brano

L’esibizione

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Il testo

Respiro questa cenere
I sogni sembrano macerie di due ville
Che si guardavano dalla cima di una collina
In una notte

Sibila il vento, alza la polvere
Io mi ricordo a stento quella voce dolce che
Illuminava il vuoto
E accarezzava un uomo
Senza cuore

Intorno mura labirintiche
Non hai lasciato indietro niente se non nuvole
Avevi detto aspetta, torno subito
Non mi hai asciugato neanche il volto umido

Rimango qua 
a pensarti con in mano quellultimo foglio
Forse non ti voglio
Oppure sto morendo piano perché non ti ho
Io non ti ho
Io non ti ho più
E guardo avanti ma altrove 
Solo le briciole e un sole che non scalda più
No, non mi scalda più
Tu non mi scaldi più
Tu non mi scaldi più

Giro il mondo e poi ritorno, tu considera
Che passo il tempo a dirmi un giorno forse arriverà
Non faccio un passo senza poi guardare indietro
E là di fronte il mare, non riesco a respirare

In testa parlo col mio giudice 
Se ho delle colpe era di amarti senza regole
Avevi detto aspetta, torno subito
Non mi hai asciugato neanche il volto umido

Rimango qua 
A pensarti con in mano quellultimo foglio
Forse non ti voglio
Oppure sto morendo piano perché non ti ho
Io non ti ho
Io non ti ho più
E guardo avanti ma altrove 
Solo le briciole e un sole che non scalda più
No, non mi scalda più
Tu non mi scaldi più
Tu non mi scaldi più

Vago come un reduce 
Siamo le Americhe
Io sono alla deriva al limite della mia terra
Cerco uno spazio
 Ma nelle lacrime ci sei tu

Rimango qua 
A pensarti con in mano quellultimo foglio
Forse non ti voglio
Oppure sto morendo piano perché non ti ho
Io non ti ho
Io non ti ho più
E guardo avanti ma altrove 
Solo le briciole e un sole che non scalda più
No, non mi scalda più
Tu non mi scaldi più
Tu non mi scaldi più