Boetti

Roma

Damiano Grazzini è il suo primo nome, Boetti è quello sopra al palco. Cantautore di trent’anni della capitale, Boetti arriva a questa identità solo nel 2018, dopo varie esperienze pregresse in band. Inizia subito a testare il progetto sui palchi, tra i quali quello di Bomba Libera Tutti e del Campi Beer Festival. Solo dopo sono avviate le registrazioni del mio primo album, Blue. Lungo tutto il 2019 frequenta il 360 Music Factory Recording Studio di Livorno, lavorando sotto la produzione di Andrea Pachetti (già produttore di Emma Nolde, Zen Circus e Dente). Dopo la pubblicazione del disco nel 2021, il cantautore realizza un mini tour di 15 date in diverse città italiane. A novembre 2023 è uscito Romanzo porno, il secondo album, per Manita Dischi, distribuito da Virgin Music Italia/Universal Music. L’album è stato anticipato dai singoli Ragazzo mio e Colpa tua, comparso su Spotify nelle playlist editoriali New Music Friday Italia e Scuola Indie. La focus track del disco, Siamo troppi, è stata inserita in Rock Italia.

Il brano

L’esibizione

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Il testo

Ragazzo mio,
il vento violento
ti screpola gli anni
e un incendio è spento.
Del tempo che hai perso
puoi farci una culla,
un bunker per la guerra
è un investimento.
Emostatici,
filodrammatici,
che fine abbiamo fatto?
Quale insegnamento?
Nessun sentimento,
prendiamo due gocce.
Non basta una tempesta
per abbracciarci.
Quante palpebre hai,
dormi e non hai sonno.
Pensi ancora agli dèi?
Al mistero del cosmo? 

Non è abbastanza averne abbastanza.
Non è mai abbastanza averne abbastanza.
La testa ristagna in un lago di merda,
respiro che arranca se il vomito strozza.
Poi nervi che stridono sulla lavagna,
la lingua si spacca, il pugno che piega. 

Immagina
il nero. Sincero,
che cosa vedi?
Io non vedo niente.
Partire da zero,
cambiarsi la faccia.
La casa, lo sai, resta,
hai le chiavi in tasca.

 

E ora guardaci,
Cristi superstiti,
qual è la vocazione?
Il prezzo del biglietto?
Se il sangue non vende,
tiriamo su feste.
Avevo gambe peste,
ma il ghiaccio era il tuo.
Quanti alibi hai
per andare a fondo?
I progetti che fai?
Tutto ciò che hai combattuto
che diventa d’un tratto,
improvvisamente,
un faro dolcissimo. 

Non è abbastanza averne abbastanza.
Non è mai abbastanza averne abbastanza.
La testa ristagna in un lago di merda,
respiro che arranca se il vomito strozza.
Poi denti digrignano, il ciclo che salta,
la lingua si schiaccia, lo schiaffo che sloga. 

Non dimenticarmi di te.