Maurizio Vizzino

Latina 

Maurizio Vizzino è un cantautore che combina la vecchia scuola cantautorale italiana e sonorità moderne e jazzistiche.  Scrive esplorando il tempo come forza modellante; vive l’arte come strumento per preservare l’intensità del sentire, opponendosi a quel lento affievolirsi delle sensazioni che spesso accompagna la crescita.

Il suo primo album, Un altro modo per chiamarmi artista, è in fase di produzione e parallelamente ha già scritto un secondo progetto, un concept album ispirato a “La fata carabina” di Daniel Pennac, in attesa di essere registrato. Attraverso la sua musica, racconta la lotta per rimanere sentimentalmente bambini, convinto che nella vita più che capire sia fondamentale continuare a sentire.


L’esibizione


Il testo

Ero esposto…

Ero esposto alle risacche 

e alle punture di zanzara, 

ero esposto alla fortuna 

di non dormire più.

Ero esposto…

Ero esposto a nuovi amori 

e poi al cemento di un “per sempre”, 

ero esposto all’illusione 

che non finisse mai.

Ora il tempo mi protegge,

ma io spero che mi esponga un’altra volta 

ai pericoli del vento,

alle ustioni dei falò.

E la vita mi sconvolge,

e io provo a immaginarmi un po’ più vecchio,

senza brividi di freddo

nelle sere di marea.

Consapevole del fatto

che la vita l’ho vissuta già a vent’anni 

e ora nutrirò la gioia con ricordi di anni fa.

Che non torna più l’età 

in cui non sai cos’è la morte né il dolore,

in cui tu sai di essere figlio

e che mai sarai papà,

che alle bimbe non si fanno che dispetti,

che gli amici non ti muoiono vicino,

che si nasce in un giardino,

che la mamma sai dov’è…

Ma ora il tempo mi protegge e mi riscalda,

mi rincuora che non sentirò più freddo,

ma io voglio ancora il freddo…

Ma io voglio ancora il freddo… 

Che era qui!

 

E il tempo mi protegge,

mi riempie più le tasche e meno il cuore,

mi fa smettere di credere all’amore, 

ai romanzi, alla bontà.

Non puoi bere che domani si lavora,

non uscire, puoi studiare per mezz’ora,

non concederti del tempo, 

dallo a questa società.

Prendi ordini per forse mezza vita 

per poterli dare nell’altra metà, 

offri in dono al tuo sistema tutta la tua libertà.

E poi resta nelle tue braccia conserte

ad aspettare di essere portato via

da ottant’anni di realtà… e vent’anni di allegria!