Milano
Arrigo nasce in Abruzzo, ma dopo varie peripezie approda a Milano. Cantautore prolifico, inizia a scrivere da bambino, quando in una scatola di scarpe trova una musicassetta di Bob Dylan e prova a indossarla. Ha all’attivo oltre 200 canzoni, ma troppo preso da accarezzare il gatto e lavorare rinchiuso in un open space, si dimentica di pubblicarle. Rimedia nel 2021 con il singolo Come abbiamo sempre fatto e nel 2024 con il suo primo EP, Chinatown. Le sue canzoni, tra ironia e paradosso, raccontano storie vere mai accadute e personaggi che cercano di venirne a capo. Mescola folk, country e indie rock al cantautorato italiano, per una musica senza fronzoli né falsa modestia. Solo reale imbarazzo.
L’esibizione
Il testo
Osiride fatto a pezzi
la serie di Fibonacci
io vado dove mi porti
e resto finché mi cacci
le regole e i trasporti
mi lasciano stupito
mi fai girare il mondo
con un anello al dito
e prima che tu piovessi
là sopra era sereno
mi fai toccare il fondo
o mi fai toccare il seno?
E svuoto la mente
ma non serve a niente
subito si riempie
in un attimo si riempie
e non ricordo
più gli accordi del banjo
ci vuole coraggio
ma c’è molto di peggio
Le dinamiche famigliari
non mi sono note
se inviti anche tuo zio
ti becchi mia nipote
non l’ho deciso io
non ho neanche il vestito
io ti darei la dote
tu mi taglieresti il dito
e prima che ti vedessi
ero soltanto cieco
mi fai vedere il mondo
o mi fai sentire l’eco?
E svuoto la mente
ma non serve a niente
subito si riempie
in un attimo si riempie
e non ricordo
l’ultima volta che ho avuto coraggio
c’era la pioggia
erano i primi di maggio
Ci lasciano nel museo
chiusi dentro una teca
in un sarcofago blindato
come l’ultima reliquia
così almeno non ci penso
qui ho tutto il necessario
la mia era una battuta
non prendetemi sul serio
e cerco un indizio
al museo egizio
mentre tu cerchi ancora il vestito
tu cerchi ancora il vestito
E svuoto la mente
ma non serve a niente
subito si riempie
in un attimo si riempie
e non ricordo
l’ultima volta che ho avuto coraggio
c’era la pioggia
erano i primi di maggio
e non ricordo
l’ultima volta che ho accordato il banjo
ci vuole coraggio
ma c’è molto di peggio