Intervista: a tu per tu con COSTANZA

«Nei miei brani catturo tutto ciò che mi passa per la mente»: a Musicultura 2020 c’è Costanza!

Costanza Matroni, livornese classe 1998, nonostante la giovanissima età ha le idee ben chiare: catturare le sue sensazioni e le sue emozioni quotidiane più intime per poi trasformarle in musica. Si è aggiudicata un posto nella semifinale di Musicultura con la sua canzone 100 maglioni, brano inn cui sembra voler  abbandonare le sue debolezze in un cassetto, tra le sue ambizioni ed i suoi vestiti; ma, a ben guardare, è proprio la condivisione delle sue fragilità a dare vita ad un vero e proprio atto liberatorio confortante. 

Hai iniziato da giovanissima il tuo percorso musicale: come ti sei avvicinata a questo mondo?

Per gioco, da bambina ho sempre cantato qualsiasi canzone, da quelle della Disney a quelle di Lucio Battisti. Ho sempre adorato la musica. Un giorno mia madre mi iscrisse per caso ad un concorso canoro locale di beneficenza e per la prima volta salii su un palco e usai un microfono vero. La cosa mi provocò emozioni talmente forti che decisi di iniziare a prendere lezioni di canto. In seguito ho sentito l’esigenza di avvicinarmi ad uno strumento: dapprima al pianoforte, oggi anche al basso e alla chitarra.

C’è qualche artista che influenza particolarmente la tua produzione, qualche cantautore a cui ti ispiri particolarmente?

Ascolto molta musica e molti artisti diversi tra loro, italiani e stranieri. Non mi ispiro a nessuno in particolare ma sono sicura che qualche influenza in qua e là ci sia stata, magari inconsciamente. Nelle mie playlist non mancano mai Battisti, Levante, Jovanotti, Elisa, De André, Billie Eilish, Aurora, Billie Marten, Lorde ma anche molti altri. Mi fermo perché altrimenti la lista diventerebbe infinita!

Il filo conduttore nelle tue canzoni sembra essere l’amore, ma spesso nei tuoi brani trapela anche altro del tuo mondo interiore. Ecco, parlaci un po’ della tua produzione.

Nei miei brani vado a catturare con le parole emozioni, pensieri, riflessioni ed immagini che mi passano per la testa. Spesso tendo a sviscerare queste cose cercando di capire da dove derivino e perché mi stiano addosso. Mi annoto molti pensieri nel corso delle giornata, anche piccole cose ed a volte queste piccole cose possono prendere forza, possono essere messe in musica e diventare canzoni.

Musicultura è un festival sul cui palco si avvicendano sempre diversi stili musicali. Pensi che questo confronto tra generi tanto diversi possa arricchire il percorso artistico di ciascuno dei partecipanti? Se sì, come?

Sì, penso di sì. Secondo me ascoltando vari generi musicali e diverse proposte artistiche, magari anche lontane da quello che è in quel momento il nostro mondo, si può imparare sempre qualcosa di nuovo e arricchire il nostro bagaglio personale e culturale per poter crescere e, perché no, evolversi artisticamente.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Sappiamo che è di prossima uscita un tuo nuovo lavoro: puoi raccontarci di più?

Hi-Qu Music, la mia etichetta , sta per far uscire il mio primo album il cui titolo sarà una sorpresa. Il disco conterrà solo una parte delle canzoni che ho scritto fino ad oggi. Si tratta di pezzi che, come ho già accennato precedentemente, dipingono diverse immagini e mettono a nudo i più svariati stati d’animo. L’album conterrà viaggi alla ricerca di se stessi, solitudine, fragilità umane, speranze e l’amore nelle sue diverse sfaccettature.

 

Maria Chiara Demajo