Romeus

"Caviglie stanche"

Vincitore assoluto e Premio della Critica

Musicultura

XXII Ed. - 2011

Il commento di Musicultura

Un linguaggio asciutto e moderno con sonorità ben selezionate ed una parte interpretativa che riesce a dare una giusta lettura dell’atmosfera che si respira.

Il testo

Cosa vuoi che sia
un’altra splendida illusione
la capacità di perdersi dentro un errore
cosa vuoi di più
di un cuore aperto ed un coltello
per andare giù più in fondo dritto nel cervello…
Cosa vuoi da me, un’ulteriore umiliazione
è già volato via tutto il mio orgoglio e il mio pudore
e invece di andar via rimango aggrappato
a quell’effimera bugia di non averti mai perduto…
Sarà il freddo che fa, o questa pioggia che scende
sarà la nostalgia delle tue caviglie stanche
sarà la tua semplicità che ti rende importante
sarà quel che sarà ma qui, qui non cambia niente…
Cosa ancora vuoi da me,
mi hai ridotto ad un leone in gabbia
un tempo un grande re
ed ora senza artigli e senza un regno
cerca su di te, come un fantasma di placar la fame
sopravvivere di anche un bacio, per non affogare…
Sarà il freddo che fa, o questa pioggia che scende
sarà la nostalgia delle tue caviglie stanche
sarà la tua semplicità che ti rende importante
sarà quel che sarà ma qui, qui non cambia niente…
Sarà che ti amo ancora e che ti sto perdendo
sarà che il mondo brucia e tutto sta crollando
e quello che rimane in piedi è solo una stupida bugia
solo vita che entra dentro mentre tu scivoli via…
Sarà che ti amo ancora e che ti sto perdendo
sarà che il mondo brucia e tutto sta crollando
e quello che rimane in piedi è solo una stupida bugia
solo vita che entra dentro mentre tu scivoli via…
solo vita che entra dentro mentre tu scivoli via…
scivoli via…