Lorenzo Lepore

"Futuro"

Vincitore Premio Miglior Testo

Musicultura

XXXII Ed. - 2021

Live allo Sferisterio

Il testo

Ero pioggia caduta su pelle
Ero un cielo coperto di stelle e non un cielo grigio
Ero come lanterna nel mare
Come testa che inventa le strade da cui ripartire

Sono lacrima scesa in agosto
Prosciugata da vento d’industria e da false speranze puntuali in una busta
A ricordarti che sei uno dei tanti
Un lavoro e uno sguardo in avanti puntato al futuro

Cos’è che mi aspetta…? Nun ce pensà che è mejo, damme retta
Cos’è che mi aspetta…? Il fumo di fabbrica dentro ai polmoni e gli occhi sopra una lancetta
Cos’è che mi aspetta…? La nuova puntata domani di una vita perfetta

E sei un vecchio giornale per terra
Parli solo di storie di guerra ed io ti calpesto
E sei cosa che voglio comprare
Che mi serve ad averti e provare uno strano piacere
Ma la casa che vuoi costruire crolla prima di esser pensata
Perché la tua casa rispecchia le tue aspettative
che sono scommesse puntate ogni sera alla ruota di grande fortuna
che comanda, ti illude e si ferma, ma sulla paura

Cos’è che mi aspetta…?
Cos’è che mi aspetta…? Rimettite ‘nfila e taja corto co’ sta protesta!
Cos’è che mi aspetta…? Dio che ci salvi e rinnovi quella sua promessa!
Cos’è che mi aspetta? Cos’è che ti aspetta?
Cos’è che ci aspetta? Cos’è che mi aspetta?

Non lo so, ma rimango a guardare
Fortuna che io riesco ancora a commuovermi per la mia vita che avanza mentre guardo il mare