Fabio Ilacqua

"La città giardino"

Vincitore

Musicultura

XVIII Ed. - 2007

Il commento di Musicultura

Contenuta e controllata non disdegna di citare palesemente i suoi miti. Le sue ariosità ed i suoi personaggi ci accompagnano per le nebbiose notti di provincia.

Il testo

Qualcuno alla città giardino mi vedrebbe bene appeso ad un lampione
si sa, la gente onesta non sopporta il cane che non vuol padrone
ma non si offenda se frequento i vicoli dove l’amore si mescola al vino
o la cantina in cui i beoni imprecano su chi tracciò il loro destino.
La cameriera slava ha una mosca sul viso e cent’anni almeno
odora d’aglio e detersivo e culla un crocefisso nel solco del seno.
La notte vende i fianchi al prete, la lingua agli uomini della questura
per loro trattamento lusso, sconto comitiva e regolar fattura.
E Antonio versa un vino miserabile e non potrebbe bere
in bocca ha il gusto di chi vive di ricordi e di agonie leggere
le casalinghe del quartiere di San Fermo* alzano gonne sulla sua amarezza
Lui dice:
“E’ il diavolo che vuole l’anima quando ti siede accanto e ti accarezza!”.
Quand’ecco la sua gamba finta dice:
“Dai raccontami del tuo passato, di quando avevi la tua gamba vera e poi di come invece ti ha lasciato. Raccontami cosa significa fallire ed essere piantati in asso,
così ch’io possa sostituire quella ch’era la cadenza del tuo passo”.
La la la la…
Al banco c’è il becchino del rione e guarda tutti col sorriso scaltro
per lui l’attesa della Grande Mietitrice è un mestiere come un altro.
Il donatore d’organi ha messo in palio il cuore per chi gli ritrova
il suo cervello usato che ha scambiato con una Mercedes nuova.
E al tavolo degli scrittori si discute ad alta voce di poesia, si grida:
“Il popolo è ignorante e grezzo, all’oro preferisce la bigiotteria!”
E Buk* risponde:
“La vostra poesia è sterile artificio ed elucubrazioni
così se non arriva fra la gente è perché non possiede ritmo ne’ coglioni!”
Il rivoluzionario rosso ha aperto una boutique nel centro di Varese
le dita grasse nel cassetto, conta i soldi e sogna la crociera a fine mese.
A chi gli chiede: “Ma che fine ha fatto l’ideale, il grande cambiamento?”
Risponde intellettuale: “I soldi servono per finanziare un altro movimento”.
E Baldovino detto ‘Il Conte’ indossa il suo completo color disincanto
ripete quanto odia le donne per celare la paura che ha di averle accanto.
Il bell’indiano con le rose gialle ora ha imparato a ridere a comando
e dal semaforo saluta la sua giovinezza che se ne sta andando.
Notte bella, senza tristezza
Meglio la gioventù che la ricchezza.*
*San Fermo: Quartiere popolare alla periferia di Varese
*Buk: Henry Charles Bukowshi, scrittore americano
*Meglio la gioventù che la ricchezza: Detto popolare