Zameca

"L’oliva e l’olivastro"

Vincitore

Premio Città di Recanati

IX Ed. - 1998

Il testo

Occhi sul tramonto luminoso
pensando un uomo sta
vecchio stanco di un cammino faticoso
di terra di umanità.
Fissa l’orizzonte più roccioso
selvaggio in libertà
dove cresce l’olivastro più tignoso
groviglio che non si dà.
Si appoggia sulla sedia
toglie il cappello scruta in su
ricorda l’olivastro della sua gioventù
orgoglio sradicato
non innestato in società
galoppo in libertà
rocciosa dignità
selvatica per lui
quella sua prima età.
Guarda la sua terra rigogliosa
curata con volontà
dalla fine di una guerra spaventosa
scompiglio di crudeltà
Sposo ad una donna buona sposa
l’oliva che non c’è più
scesa prima dalla pianta della vita
l’olia caduta giù.
Si appoggia sulla sedia
toglie il cappello scruta in su
ricorda l’olivastro della sua gioventù
orgoglio sradicato
non trapiantato in compagnia
solo con lei quest’anarchia
dell’olivastro s’innestò
l’oliva che l’amò
e che ora per lui è lassù.