Gianni Mastinu

"Nera"

Vincitore

Premio Città di Recanati

I Ed. - 1990

Il testo

(Mastinu – Matteucci – Mastinu)

Seduto sul cofano,
l’uomo inseguito sembrava un bambino ferito
[nella fantasia.
“Comunque è la mia città!!”
–  l’abbandonava in preda a un lungo brivido… (pensava come in fondo ad un lungo brivido)
e sopra la città, gravava un’alba livida che mai…
Fiutava la notte sua
l’uomo inseguito ascoltava alla radio
il delirio di un qualche D. J.
Canzoni dell’Hit Parade
cantava come canta un uomo libero
braccando una città
di nebbia complice…
Ed un motel,
dove dormire da solo
sognandosi man on the road…
fa molto America
eppure ad un passo da lì
c’è una un po’ più banale
autostrada italiana che scavalca il Po
diventa Lombardia,
lo accetta con un certo senso pratico
e sopra la città,
gravava un’alba limpida che mai…
Seduto sul cofano, l’uomo fuggiasco ha un
[sorriso di uomo privato della fantasia
“Adoro la città”, pensava con un lungo sguardo carico
di un che di nostalgia,
di radicata malinconia…
La notte era stata sua…
l’uomo acciuffato
ignorava la radio,
il delirio ed il rap del D. J.
Canzoni dell’Hit Parade
cantava come fosse un uomo libero
che bracca una città di nebbia complice
Ed un motel…
Dove dormire da solo,
sognandosi man on the road…
fa molto America
eppure ad un passo da lì
c’è una un po’ più banale
autostrada italiana che scavalca il Po
diventa Lombardia,
lo accetta con un certo senso pratico
e sopra la città,
gravava un’alba limpida che mai…
Oh sì, un motel…
dove dormire da solo,
sognandosi man
fa molto America
eppure ad un passo da lì
c’è una un po’ più banale
autostrada italiana che scavalca il Po
diventa Lombardia,
lo accetta con un certo senso pratico
e in fondo alla città,
ardeva un’alba limpida che mai…