Simone Cicconi

"Privé (solo mia)"

Vincitore

Musicultura

XXIV Ed. - 2013

Il commento di Musicultura

Viaggio di andata e ritorno graffiato di rock nel pruriginoso, promiscuo erotismo dei privè. Il prima, il durante e il dopo sono efficacemente tratteggiati dal testo, che si dipana in forma di ritmico scioglilingua. Finale “tradizionalista” a sorpresa.

Il testo

La serata comincia con te seduta sul bidet che mi parli di te, del lavoro che non c’è
mentre ti vesti ti metti le autoreggenti ogni tanto mi dai un bacio sorridente ma nervoso
e poi ti pettini ti trucchi ti profumi siamo tutti e due bellissimi vestiti come in un film
usciamo e la strada vola via veloce, andiamo a cena con gli amici che stasera faremo felici faremo felici

Mangiare bere parlare del più e del meno come fosse tutto semplice e normale, tutto bello e naturale
davanti ad una porta senza insegne entriamo
ci tolgono i cappotti, gli diamo i documenti
e mentre scoprono chi siamo io ti metto una manetta e ti ordino “stasera tu da me non ti allontani”
ci fanno entrare nel paese dei balocchi, pieno di mani e occhi, chissà dove vogliono farci arrivare

Chiamami retrogrado o reazionario
ma a me piace che tu sia solo mia solo mia
non sono morboso geloso patologico
ma è meglio che tu sia solo mia solo mia

La sala in cui si balla è solo una copertura per poter sparire nella stanza buia
quella col letto a baldacchino e i divani tutto intorno e cinquanta corpi nudi che si flettono godendo
io non mi scandalizzo facilmente ma qui succede di tutto, farci un giro ti fa già sentire in colpa
e mentre sto pensando a queste cose mi giro verso di te e ti vedo con un’altra donna lingua in bocca

Hai lo sguardo un po’ perduto di chi sta chiedendo aiuto e io non so che cosa fare
se intromettermi o guardare

Poi arriva suo marito accompagnato da un amico e quella smorfia che hai sul viso si trasforma in un sorriso
sei al centro delle loro attenzioni, più nessuno mi si fila e tra un po’ comincio anche ad annoiarmi
finché la tipa che ti molestava mi strattona giù, io ti perdo di vista e lei comincia ad assaggiarmi

Chiamami retrogrado o reazionario
ma a me piace che tu sia solo mia solo mia
non sono nevrotico pazzo nevrastenico
ma ti amo alla follia alla follia alla follia
chiamami retrofilo o psicoanalitico
a me piace che tu sia solo mia solo mia
non sono fissato al periodo analogico
ma è meglio che tu sia solo mia solo mia

Io lo sapevo di rischiare che stasera poteva finire male per davvero però
sinceramente non avrei creduto mai di perdere il controllo, di perdere il conto della gente
e mentre ritorniamo a casa sei sfinita, non mi parli, quasi dormi e chi lo sa che pensi se mi ami o no
poi mi ti accucci mi guardi negli occhi e dici “amore voglio solo te voglio farlo solo con te voglio riappropriarmi di te adesso”

Chiamami retrogrado o reazionario
ma a me piace che tu sia solo mia solo mia
non sono nevrotico pazzo nevrastenico
ma ti amo alla follia alla follia alla follia
chiamami retrofilo io non ti sacrifico
a me piace che tu sia solo mia solo mia
non sono profano sacrale né coprofilo
ma è meglio che tu sia solo mia solo mia
solo mia solo mia
solo mia
solo mia solo mia
solo mia solo mia

L’esibizione allo Sferisterio