Santamarea

"Santamarea"

Vincitore assoluto, premio miglior testo, premio PMI miglior progetto discografico, premio della critica

Musicultura

XXXIV Ed. - 2023

Live allo Sferisterio

Il testo

Il mio torace è una chiesa sconsacrata
Bianca d’intonaco, pelle graffiata
Umidi gli angoli e verdi le volte
Scendono muffe di lacrime storte
Scorrono lente su statue di legno
Rigano volti di vecchie madonne
Visi di bimbo su pale d’altare

Scivola sotto il portone Caronte
Per traghettarmi nel fonte più vecchio
Quello coi marmi dal tempo corrosi
Da agenti chimici poco costosi
Bianco e canuto e di nero vestito
Poggia il mio polso sui denti ingialliti
Lento mi porta in quel bagno di sale
Dice mi vuole battezzare

Santamarea, mi consacro a te
Proteggimi dal mare, proteggimi…
Santamarea, lo consacro a te
Proteggilo dal mare
Proteggilo dalla tempesta

Non ci sarai più tu a salvarmi e a prendermi in braccio
Ti farò paura e caccerai un urlo
Ma il vecchio mi annega, l’eco non mi basta
E spoglia la chiesa mi guarda zitta e resta…

L’acqua nei polmoni, aria nelle vene
Si fanno adesso strada dove prima erano piene
E mentre un sagrestano morto mi solleva dalle pene
Pensa io sia un moscerino annegato in quelle onde
E mi soffia via senza avere cura di me
Mentre tu non senti neanche le campane
Ed in ginocchio e ad occhi chiusi
Non preghi più per me

Santamarea, mi consacro a te
Proteggimi dal mare, proteggimi…
Santamarea, lo consacro a te
Proteggilo dal mare, proteggilo dalla tempesta
Proteggici dalla tempesta
Oeaeoeaeoeaea