Nada

Un “cuore zingaro”, una voce tanto rock quanto intima, una personalità artistica “eterodossa”: in un nome, Nada Malanima, sui palchi solo Nada. Nel ‘69, appena quindicenne esordisce al Festival di Sanremo con Ma che freddo fa: il brano diventa immediatamente un successo italiano e internazionale, ma è nel ’71 che, con Il Cuore è uno zingaro, vince la kermesse. Poi, l’incontro con Piero Ciampi, livornese come lei, incontro da cui nasce l’album Ho scoperto che esisto anch’io (1973), a cui segue 1930: Il Domatore Delle Scimmie (1975), NADA (1979), fino ai più recenti dischi Materiale domestico (2019) e La paura va via da sé se i pensieri brillano (2022) e tantissimi altri successi discografici, come solista, con il Nada Trio o anche in collaborazione con altri big. Agli inizi degli anni ’80 Nada è saldamente in testa alle classifiche con l’album Smalto e con il singolo Amore disperato, con cui nel 1983 vince anche il Festivalbar. Poi ancora la recitazione, con ruoli per il teatro e il piccolo schermo. È il 2003 quando la cantautrice esordisce anche come scrittrice, con Le mie madri (Fazi), a cui seguono altri cinque libri: l’ultimo, Come la neve di un giorno. Una visione (Atlantide), è uscito lo scorso anno.