La seconda serata del Concerto dei 18 finalisti di Musicultura 2022

Il racconto, canzone dopo canzone, della redazione universitaria

Decolla con un caloroso applauso il secondo appuntamento al Teatro Persiani di Recanati, con la consueta presenza di John Vignola a scaldare gli animi e preparare il pubblico per i 9 finalisti della serata.
Grande ospite è un vecchio amico di Musicultura, Enrico Ruggeri, subito invitato sul palco per presentare il suo ultimo disco con La Rivoluzione, brano riflessivo e viscerale. Membro del Comitato Artistico e conduttore delle ultime edizioni del Festival, Ruggeri sottolinea il suo legame con la manifestazione e la sua volontà di perseverare nella partecipazione a una rassegna ormai così importante.

Poi, spazio agli artisti in concorso. Chitarra alla mano, aprono le danze i Te Quiero Euridice sulle dolci note di Mandorle; sono proprio la dolcezza e la genuinità i loro punti di forza, la traccia che lasciano sul palco dopo la loro esibizione.
La voce tagliente di Vito in Quanto costa l’amore si impossessa subito dopo del palco. «Sin da giovani si riesce ad apprendere il gioco, la bellezza dietro la musica», spiega raccontando delle sue esperienze artistiche passate.
È la volta di THEMORBELLI con «un inno alla spensieratezza da una parte e alla cruda realtà dall’altra», Il Giardino dei Finzi Contini. È con una presenza scenica dirompente che invoca la bellezza italiana tra città caratteristiche, accenni letterari e cinematografici legati a ricordi d’infanzia musi viaggi di famiglia.
Sale poi sul palco la Amanda di Sara Loreni, che dimostra come la composizione di un brano musicale possa fungere da terapia dell’anima: ecco che, per l’artista, quei versi diventano un modo per far pace con alcune delle figure femminili presenti nella sua vita, oltre che una maniera per parlare di mondo femminile e approccio ad esso.
Quinto finalista a esibirsi è Sandri, polistrumentista in continua sperimentazione musicale che racconta al pubblico del suo Bar Legni, con l’accompagnamento del sax a rendere inconfondibile la melodia del brano.

Seguono i Malvax, che passando da un concerto in Piazza Duomo a Milano all’esibizione tra le nuove proposte di Sanremo, approdano a Musicultura con Esci col cane.
A prendere possesso del palco è nuovamente Enrico Ruggeri, che incanta il pubblico con Nuovo Swing, America e Il Mare d’inverno, in un misto di ritmicità, denuncia sociale e introspezione umana.
E ancora spazio alle nuove leve del cantautorato nostrano con Sofia Rollo; durante la sua performance, influenze soul ed elettroniche si amalgamano perfettamente al suo timbro caldo in Da sola.
Kamahatma propone poi la sua «filastrocca per bambini cresciuti», Saletta fumo; utilizza l’ironia come chiave comunicativa e spiega come i suoi pezzi nascano da «un 60% di vita vissuta e un 40% di noia della vita di provincia».
È quasi tempo di saluti con l’ultima delle esibizioni: Isotta lancia la sua Palla avvelenata, racconto scanzonato dell’esperienza del bullismo adolescenziale, tema al contrario particolarmente pesante e purtroppo sempre attuale.

Nel frattempo, la mezzanotte è scoccata e il quinto giorno di maggio fa capolino sul calendario per  ricordarci che giugno è vicino e che a breve conosceremo i nomi degli 8 vincitori di Musicultura e avremo modo di ascoltarli allo Sferisterio di Macerata in occasione delle serate finali del Festival.