La prima serata finale di Musicultura 2023

Il racconto della prima serata all'Arena Sferisterio secondo la Redazione Sciuscià

Musicultura 2023 atto primo. In scena la prima serata delle finali di Musicultura, da trentaquattro anni punto di riferimento autorevole e trasparente per i giovani che si dedicano all’arte della Canzone. A fare da padroni di casa all’Arena Sferisterio due conduttori d’eccezione, Flavio Insinna e Carolina Di Domenico, volti amatissimi della televisione italiana. «Proprio duecento anni fa – ricorda Insinna – l’architetto Ireneo Aleandri iniziava la progettazione dello Sferisterio. Ecco cosa succede quando l’uomo edifica per il bene, il bello e la cultura». Grande assente della serata: Chiara Francini che manda un saluto affettuoso e conferma la sua partecipazione alla prossima edizione del Festival.

Si entra nel vivo della serata e la prima vincitrice a esibirsi è Cristiana Verardo con la sua Ho finito le canzoni. L’artista salentina spiega quanto sia importante accogliere gli spazi vuoti e i silenzi per rinascere. Nella canzone racconta un conflitto di parole tra due che si sono lasciati e cercano di ricominciare. «La resa non è debolezza – dice – ma una forma di consapevolezza che il conflitto non fa bene a nessuno». È il turno dell’energia e il rock di Zic con Futuro stupendo. Emozione, ricerca e cuore: queste sono le parole usate dall’artista toscano per raccontare e descrivere quello che c’è alla base del suo progetto artistico fatto di continuo studio e sperimentazione.

A salire sul palco dello Sferisterio ora è la prima ospite della serata: Paola Turci. Tanta è l’emozione che trasmette al pubblico interpretando Povera patria di Franco Battiato. «Tornare qua – dice – è meraviglioso e cantare le canzoni di Battiato è un tentativo per riempire la grande assenza lasciata dal Maestro». Membro del Comitato artistico di garanzia, Turci esprime tutta la sua soddisfazione per la presenza di valide proposte femminili in concorso e saluta l’Arena Sferisterio con i suoi brani Fiori di ghiaccio e Bambini.

I riflettori tornano sui vincitori. La grinta e la ‘disperazione artistica’ di Ilaria Argiolas dominano la scena. L’artista romana di origini sarde porta sul palco la sua Vorrei guaritte io. Un grido di amore puro e coinvolgente. I quarti a salire sul palco sono i Santamarea, tre fratelli e una sorella acquisita che con la loro omonima canzone Santamarea, portano a Macerata i colori, le immagini e le meraviglie della loro splendida Sicilia. È il turno di cecilia con Lacrime di piombo da tenere con le mani, un connubio – sostiene l’artista – tra la parte super fragile e la parte più forte che convivono in ognuno di noi. Con L’ultimo piano, la sesta vincitrice a esibirsi è Lamante. L’artista veneta coinvolge il pubblico nella sua performance. «L’obiettivo della mia musica – dice – è quello di creare comunità. Bisogna cercare di guardarsi negli occhi dell’altro, per non finire ‘nelle nostre case sempre più piccoli’». Segue Simone Matteuzzi con il brano Ipersensibile. L’artista milanese invita gli ascoltatori ad accogliere la bellezza e la fragilità dell’animo umano e a rimanere vigili per non cadere nelle dannose conseguenze di una sensibilità portata all’estremo. L’ultima vincitrice a esibirsi è AMarti. La sua Pietra manifesta tutta la forza della fragilità umana. «Ciò che ci rende fragili – dice – al tempo stesso ci dà grande forza e slancio vitale».

Alla fine delle esibizioni degli otto vincitori, un commosso ricordo coinvolge ed emoziona ora lo Sferisterio. Il pubblico si scioglie in un affettuoso applauso nel ricordo di Fabrizio Frizzi, storico conduttore e amico fraterno di Musicultura. Dopo questo sentito momento, a salire sul palco è il secondo ospite della serata: Fabio Concato che con Non smetto di aspettarti, Ti ricordo ancora, Sexy tango, Fiore di maggio, Rosalina e Domenica Bestiale, incanta i presenti in Arena. «Stasera ho sentito delle voci straordinarie. I ragazzi sono stati fantastici, spigliati, micidiali» afferma e continua «Se il successo non dovesse arrivare subito non vi preoccupate, andate sempre avanti, siate caparbi, non mollate, insistete finché è possibile”.

Segue Rachele Andrioli, rappresentante della musica popolare italiana nel mondo che assieme alle Coro a Coro esegue La canzone popolare di Ivano Fossati seguita da Fimmana da mare, in una performance mista tra canto e danza. Gli ultimi ospiti della serata sono i Santi Francesi, vincitori assoluti della XXXII edizione di Musicultura che tornano a esibirsi sul palco dello Sferisterio con i brani Giovani favolosi, Ragazzo di strada e l’ultimo singolo La noia. «Questi due artisti – ricorda Carolina Di Domenico – sono la dimostrazione che la musica italiana può e deve sempre rinnovarsi».

Ai Santamarea stasera vanno il Premio Miglior Progetto Discografico finanziato dalla PMI e la Targa per il Miglior Testo assegnato dalle studentesse e dagli studenti dell’Università di Macerata e dell’Università di Camerino.