Musicultura 2024: start!

Il racconto delle prime due serate di Audizioni Live, a cura della Redazione Sciuscià

Dieci serate di musica; dieci serate dedicate alla scoperta delle nuove leve del cantautorato italiano: dieci appuntamenti con le Audizioni Live.

LA PRIMA SERATA

Al Teatro Lauro Rossi di Macerata, le esibizioni dal vivo dei 60 artisti in concorso a Musicultura 2024 si aprono con la performance di Rossana De Pace, che con ritmi sognanti e un groove sinuoso ma incalzante porta sul palco le note di Siamo ospiti. L’artista tarantina, che propone al pubblico anche il brano Terra Madre, affida alla sua voce il compito di dare risalto a un messaggio universale: «Voglio evocare in chi mi ascolta – spiega – appartenenza, senso di collettività e armonia con la natura».

Tocca poi a Nico Arezzo, modicano trapiantato a Bologna, e alla delicatezza del sound di Spazzolino, pezzo dedicato a una piccola esperienza che rappresenta, in realtà, il cambio di rotta di una relazione. Nicareddu, invece, richiama le origini dell’artista e narra la storia di un bambino e del suo rapporto col vento, col fuoco e col mare: «Lontano da casa – afferma Nico – mi è venuta voglia di scrivere un pezzo in siciliano che potesse raccontare anche il mio viaggio».

Spazio alla Superwow di Eugenio Sournia, che porta sul palco del Teatro Lauro Rossi, accompagnato dalla sua band, un’atmosfera alternative rock, fondendo le chitarre al suono melodico del violino. Segue Il cielo, brano che è espressione di un periodo di difficoltà, come sottolinea lo stesso artista: «Ho scritto questa canzone in un momento di reclusione e di dolore. Un dolore che però può aiutare a crescere e progredire».

Con Vin Brûlé si apre l’esibizione di Serepocaiontas. La cantautrice originaria di Latina, attraverso la dolcezza della sua voce, racconta le sensazioni provate nel vivere in una nuova città, il quotidiano senso di scoperta. Con La notte, la luna, le ore, poi, disegna una storia d’amore innocente e silenziosa. «Da qualche anno – spiega ai membri della giuria di Musicultura – ho iniziato a scrivere insieme ad altri autori, scoprendo la potenza di far incontrare le storie».

Con il ritmo street di Slow Life inizia l’esibizione di FALCE, rapper torinese attivo nella scena underground che propone al pubblico anche In Debito. Queste le parole dedicate dall’artista al genere proposto: «Il rap è trasversale, accomuna e permette a tutti di esprimersi. Con me è riuscito a bucare, come uno spillo, una sensazione di disagio che ho iniziato a provare quando avevo 12 anni».

I Lou Tapage concludono la serata con Ventinove, che racchiude sonorità folk e country, e Militanza danza, che invece si ispira al progressive rock anni Settanta e alla musica popolare. Il sound della band racchiude i viaggi – mentali e reali – dei suoi componenti, il cui intento è dichiarato dal frontman del gruppo: «Vogliamo far ballare la gente, suonare in vari posti, dai festival alle piazze, a bellissimi teatri come questo».

A vincere il premio del pubblico sono proprio loro, i Lou Tapage, che si aggiudicano la Targa Banca Macerata. A consegnare il riconoscimento, il Presidente dell’Istituto di Credito, Ferdinando Cavallini, e il Sindaco di Macerata, Sandro Parcaroli.


LA SECONDA SERATA

La seconda delle dieci serate delle audizioni live della XXXV edizione di Musicultura viene inaugurata da Marilena Anzini, cantautrice lombarda che porta sul palco una combinazione tra canzone d’autore, sperimentazione vocale e canto corale. Accompagnata dalle sue coriste, appunto,  interpreta Koan e Gratiae e spiega alla giuria del Festival che ogni esibizione «va oltre la musica ed è un modo per stare insieme».

A calcare il palco sono poi i Minimo Vitale, gruppo che nasce nel 2017 ad Aosta. Con un ritmo tribale e un cantato recitato propongono Blu e Cabine Telefoniche Dismesse. Le loro canzoni parlano dei loro migliori sogni e dei peggiori incubi, riscrivendo in chiave rock e con un sound distorto la tradizione del teatro canzone. «Ci produciamo autonomamente – spiega il frontman – per mantenere intatta la nostra libertà musicale».

È poi la volta di Helle, nome d’arte di Lisa Brunetti. L’artista bolognese presenta Lisou e Visto e Passa, tornando a Musicultura, dopo l’esperienza dello scorso anno proprio sul palco delle audizioni,  con un tocco più acustico e country. Le sue canzoni suscitano immagini personali e raccontano di amori perduti ed emozioni nascoste: «Ho lavorato su me stessa – afferma – per superare i miei limiti e riuscire a trasmettere queste emozioni nelle mie canzoni».

«Perdersi per ritrovarsi» è il motto de Il Generatore di Tensione, due ragazzi di Bologna che fondono le melodie cantautorali col rap. Raccontano nei loro testi della loro vita, della difficoltà nel crescere attraverso la musica e dell’intraprendere percorsi nuovi. Propongono Dormi e Per scrivere canzoni, giocando sull’incastro delle loro voci, accompagnate solo da una chitarra acustica e da un violoncello.

Un vecchio amico di Musicultura, John Vignola, torna a far visita al Festival. Il giornalista e conduttore radiofonico si interroga sul significato di talento. Difficile trovarne una definizione univoca? Indubbiamente. Ma attraverso la storia della genesi di Rumore, Vignola porta a esempio una delle figure più importanti della musica e dello spettacolo italiani e internazionali: Raffaella Carrà.

L’esibizione seguente è quella di Ormai, che presenta al pubblico e alla giuria le sue due canzoni Vivere è ok e Quando hai riso di me.  L’artista originario di Bolzano nei suoi testi si abbandona spesso a rabbia e risentimento, con produzioni oscure e riflessive.  Le sue canzoni parlano del suo vissuto e delle sue esperienze: «La musica – sottolinea – mi ha permesso di ritrovare un equilibrio con me stesso. Le parole che scrivo sono quelle che avrei voluto sentirmi dire da giovane».

Sesta e ultima esibizione della serata è quella di MonnaElisa, con La prima volta e Gaia. Accompagnata da un quartetto d’archi, fonde sonorità pop e alternative-rock a una costruzione musicale orchestrale. «Con la musica mi diverto molto e cerco di trasmettere questo mio lato da “dolce ribelle”» dice lasciando trasparire un rapporto col palco fatto di divertimento ed energia.

La Targa Banca Macerata, attribuita grazie al voto del pubblico presente in sala e a quello social,  viene assegnata al duo Il Generatore di Tensione. A consegnare il premio John Vignola e Toni Guardiani, Direttore generale della Banca.