A vincere la XXXV edizione di Musicultura è Anna Castiglia, cantautrice catenese trapiantata prima a Torino, ora a Milano, che vive accompagnata costantemente dalla passione per la musica, il teatro, la danza; dalla passione per l’arte in generale, insomma. Nonostante la giovane età, numerose sono le sue esperienze; a marzo 2024 decide di farne un’altra e arriva a Macerata per le Audizioni Live di Musicultura. Accompagnata dagli amici della sua band, dai suoi occhiali grandi e dalle gonne colorate, si presenta al pubblico con semplicità e purezza, conquistandolo subito e sempre di più. Ed è proprio il pubblico a premiarla nella finalissima di sabato 22 giugno, quando viene proclamata, grazie alla sua canzone Ghali, vincitrice assoluta di Musicultura 2024, aggiudicandosi il premio Banca Macerata dal valore di 20.000 euro. Non solo: finisce nelle sue mani anche un altro riconoscimento, il Premio per il Miglior Testo. Con il suo brano, Anna rivendica un atteggiamento critico nei confronti della sua stessa generazione, andando contro il vittimismo e chi, evitando di assumersi le proprie responsabilità, è sempre pronto a scaricare le colpe sugli altri. Scesa dal palco dello Sferisterio da appena tre giorni, decidiamo di riacciuffarla per chiederle di raccontarci, ancora a caldo, le sensazioni riguardo alla sua vittoria.
Nella tua ultima intervista con noi, hai definito Musicultura il tuo habitat; si è visto chiaramente sul palco dello Sferisterio, dove hai conquistato il pubblico con la tua Ghali, diventando vincitrice assoluta di questa edizione. A chi dedichi questa vittoria?
Come ho detto anche sul palco, al momento della consegna del premio, voglio dedicare questa vittoria a chi mi sta vicino: la mia famiglia, i miei musicisti e anche chi non c’è più ma continua a farmi compagnia con i suoi insegnamenti. Parlo di Ernesto Assante, che è stato il mio insegnante di Storia della Musica al Conservatorio di Milano.
Chi è stata la prima persona che hai abbracciato o chiamato, scesa dal palco?
La prima persona che ho visto quando sono scesa dal palco è stato Simone Matteuzzi – che tra l’altro, è stato tra gli 8 vincitori nella scorsa edizione -, con cui sto e con cui ho appena realizzato il mio primo disco, in uscita a settembre. Poi, una volta finite le interviste, ho sentito i miei genitori e mia sorella.
Non hai vinto solo il premio Banca Macerata dal valore di 20.000 euro, ma anche quello per il Miglior Testo. Quali sono i progetti futuri sui quali investirai questi riconoscimenti?
Sono lusingata dalla vittoria del Miglior Testo perché è un premio ambitissimo e a cui tenevo. Prima di tutto retribuirò i miei musicisti e la mia agenzia OTRLive, che mi ha sostenuta in tutta l’esperienza. Poi, vorrei donare una parte dei premi a delle associazioni che lavorano in Palestina; la vedo come una presa di responsabilità: ho un potere e voglio usarlo così. Infine, utilizzerò la parte restante per il mio progetto musicale, quindi per videoclip, merchandising e altro!
Emozionante è stato il momento in cui è stata rivelata la tua vittoria, oltre che per il tuo stupore anche per l’entusiasmo e l’affetto che hanno dimostrato per te gli altri artisti, che subito ti hanno abbracciata e applaudita. Che rapporto si è creato tra di voi durante questo percorso?
Il rapporto tra di noi è sicuramente la cosa più bella di questa esperienza: si è creato un gruppo unito e sincero e già mi mancano tanto. Ci rincontreremo in una delle nostre città per una rimpatriata.
Se dovessi descrivere l’esperienza di Musicultura con tre canzoni, quali sarebbero?
Scelgo alcune delle canzoni del Festival, perché mi hanno accompagnata per tutta l’esperienza: Nicareddu di Nico Arezzo, Va Tutto Bene di Bianca Frau e Quadri d’autore di De.Stradis.