Altri due appuntamenti con le Audizioni Live

Finire e iniziare la settimana con Musicultura: il racconto della terza e della quarta serata a cura della Redazione di Sciuscià

“Domenica”, si sa, è sinonimo di svago e di relax. Quale miglior modo, allora, per chiudere la settimana se non con una ricca dose di musica? Così, con il Teatro Lauro Rossi gremito per la terza sera consecutiva, si dà il via a un altro appuntamento con le Audizioni Live della XXXV edizione di Musicultura.

LA TERZA SERATA

Il primo a presentarsi sul palco è CORDIO che, miscelando la passione per i grandi cantautori, gli studi al conservatorio e i colori della sua Sicilia, in Martina fa la guerra e Cose che si dicono parla in chiave pop di amori complicati, rivelando – intervistato dalla giuria del FestivaL dopo la sua esibizione – la doppia faccia della malinconia: «Parlare del mio passato con un pizzico di amarezza è, in parte, anche piacevole».

È poi la volta di Heren Wolf; i brani Giacinto e Cloe rivelano subito un background internazionale, grazie a una vita divisa tra Italia e Inghilterra e all’attenzione verso la cultura medio-orientale. Partendo da esperienze personali, arriva ad abbracciare questioni universali e sociopolitiche: «La musica, per me, è consapevolezza e responsabilità; mi sento in dovere di usare la mia voce per parlare di temi che sento vicini».

Segue Valentina Tioli, cantautrice modenese indie pop R&B, che coinvolge nel suo percorso introspettivo anche chi la ascolta: «Restando fedele ai grandi del passato – spiega – cerco di comunicare a chi vive il mio presente». Così, Verde parla del coraggio di mostrarsi al mondo nella propria unicità; Drammi, invece, è dedicata a tutte le donne che trovano la forza di uscire da relazioni tossiche e manipolatorie.

Il Lauro Rossi accoglie poi unadasola. Sul palco, però, gli artisti sono due: Arianna e Francesco; perché è unendo le forze che si sciolgono i nodi più stretti. I due brani proposti, A e Mamma, affrontano da vicino il delicato tema della balbuzie. «Scrivere canzoni – racconta il duo – è più facile di quanto si possa immaginare. Il testo di A, forse, era chiuso nel nostro cuore da anni; è bastata una scintilla per farlo uscire».

Nicole Bullet nasce a Palermo, studia a Londra e si presenta a Musicultura con due canzoni le cui note e parole riescono ad adattarsi plasticamente alle diverse interpretazioni delle storie che racconta. Si esibisce in Quello che c’è e Crimine che – in particolare – parla dell’illusione di «accontentarsi di un sentimento mediocre, credendo di ricevere realmente l’affetto di cui si ha bisogno».

Penultimo artista di questa sera è De.Stradis, cantante e autore bolognese che sente di avere un dovere: «In un momento storico di grande superficialità – dichiara –  il mio progetto vuole essere vero e profondo». Unisce questo obiettivo a studi Jazz, R&B e soul, proponendo i brani Quando era estate, ricordo di un’estate di provincia, e Quadri d’autore, che descrive invece lo smarrimento provocato dalla fine di una storia d’amore.

A chiudere le esibizioni è Aigì, artista tropeano che da giovanissimo si è cimentato nella scrittura di due romanzi. Nella dimensione del cantautorato trova lo spazio per conciliare due passioni – quella per la letteratura, appunto, e quella per la musica – che hanno in comune un minimo denominatore: la parola. Propone i brani Cherosene e Niente di che e spiega: «Il focus, per me, è esprimere diversi stati d’animo, spaziando tra generi e contenuti diversi».

Finite le proposte, spazio agli spettatori; le loro preferenze premiano De.Stradis, a cui John McCourt, Rettore dell’Università di Macerata, e Debora Falcetta, Direttrice commerciale di Banca Macerata, consegnano la Targa Banca Macerata.

LA QUARTA SERATA

Fine; poi di nuovo inizio (della settimana, ma anche di un’altra serata di Audizioni Live). E in un lunedì così uggioso, la quarta serata di Audizioni Live di Musicultura è proprio ciò che ci vuole.

Il primo artista a esibirsi è Roncea, di origine franco-rumena, che presenta Le opportunità e Acrobazie. In questo suo nuovo progetto da solista prende come spunto le reali acrobazie del padre circense per parlare di quelle metaforiche, in cui tutti si destreggiano nella propria vita; per lui, infatti, «ognuno, ogni giorno, è un acrobata».

È la volta, poi, di Viola Violi; dopo aver insegnato musica nelle scuole medie e superiori, arriva a Musicultura da cantautrice, con un timbro avvolgente e caldo capace di sposare le sonorità alt-R&B e rock. Presenta Dimmi cosa pensi (Pianeta) e Le cose che non so, un pezzo, quest’ultimo, che l’autrice descrive come una canzone «fastidiosa, che racconta cose ancora più fastidiose, almeno per la nostra società».

La terza proposta è quella di DELVENTO; dopo una prima esperienza nel 2020, torna di nuovo alle Audizioni con Tetto del mondo e Inferno Rosa, due brani con dei sound quasi opposti: il primo ispirato alla musica World, il secondo più dolce e sensuale. Questo variegato approccio musicale è spiegato, dopo l’esibizione, alla giuria del Festival: «Approfitto della mia libertà artistica per fare ricerca musicale».

Segue poi Anna Castiglia, che si esibisce in due pezzi dalla musicalità prima leggera e incalzante, poi intima e affettuosa; se Effimero si riferisce a una storia d’amore vissuta nel timore di farsi del male, Ghali parla «di quelle persone che non hanno voglia di prendersi le proprie responsabilità e le scaricano sugli altri».

L’artista successivo è il marchigiano Michelangelo Martin. Le sue Trittico e Trame sono eseguite, spiega, «in dolce armonia e chitarra». I due pezzi – già usciti in precedenza in Giappone e prodotti tra Italia, Francia e UK- pongono l’accento su delle situazioni inaspettate e non comuni, su relazioni che muovono tra triangoli e poliamore.

Gli ultimi a esibirsi sono i Malamore; reduci da diverse esperienze vissute su numerosi palchi, i tre artisti salentini portano a Musicultura, con Finisce così (il tempo per noi) e Un nuovo giorno, un sound malinconico e intimo che esplode nella seconda canzone in un rock liberatorio, «un rock – sostiene il frontman della band – di cui abbiamo fame».

A convincere di più il pubblico è DELVENTO, che si aggiudica la Targa Banca Macerata. A consegnare il riconoscimento sono Lucia Rocchetti, Direttrice della sede di Tolentino di Banca Macerata, e Graziano Leoni, rettore dell’Università di Camerino.