INTERVISTA – “Dove non siamo stati”: la poesia di Giovanna Cristina Vivinetto incanta La Controra

«[…] Col tempo avremmo imparato/ 

per non farci cogliere mai più impreparati/ 

a saper far parlare anche il vuoto». 

Nella sua più recente raccolta di poesie Dove non siamo stati (Rizzoli, 2020), presentata al pubblico de La Controra per la XXXI edizione di Musicultura, la poetessa Giovanna Cristina Vivinetto racconta di tanti strappi e mancanze, di innumerevoli fantasmi del passato, di transizioni graduali e di sorpassi lenti; ma racconta anche di altrettante rinascite luminosissime, di altrettanti dolori minimi, alle volte minimalisti, alle volte monumentali. Quella di Giovanna è una maturità artistica pura, quasi disarmante vista la giovanissima età, una maestria unica, di chi non deve di certo alzare la voce per farsi udire, di chi riesce con la più delicata delle schiettezze «a far parlare anche il vuoto» e far sì che quel vuoto – e la conseguente rinascita – arrivi proprio a tutti, anche a chi spera di non sentire. Alla redazione di “Sciuscià”, la poetessa siracusana si racconta così.

La tua prima raccolta di poesie, Dolore minimo, è stata un vero e proprio grido di identità, caso critico ed editoriale del 2018 e rarità nel mondo della poesia contemporanea. Cosa stai rivendicando oggi? Cosa è cambiato da quel recente esordio?

Ogni “istanza” che possa essere definita in qualche maniera “identitaria” e che porta avanti i diritti civili non ha mai una data di scadenza; certe battaglie sono valide in qualsiasi epoca storica, e anzi con il passare del tempo diventano ancora più attuali, basti pensare alla lotta femminista ripresa fortunatamente negli ultimi anni, dopo troppo tempo. Per quanto riguarda invece un’identità più ibrida o fluida come può essere quella LGBT, o che mi riguarda ancor più da vicino, come l’identità sessuale delle persone transessuali, la tematica è ancor più attuale. Sono argomenti recentissimi non solo nel dibattito culturale, ma anche in quello storico e politico: difatti, risale solo al 1984 la legge che permette alle persone transessuali di poter cambiare il sesso dopo una trafila burocratica e medico-chirurgica. Solo recentemente c’è stato un grande salto in avanti, grazie a una sentenza del 2015 che rende possibile cambiare sesso senza dover ricorrere necessariamente alla chirurgia. 

Essendo una tematica civile così rilevante, deve essere sempre affrontata con maggior vigore: il fatto che la poesia si faccia carico di qualcosa di così forte non può che giovare alla comunità, perché da sempre la letteratura è il veicolo di idee e concezioni che meglio permette di superare certi stereotipi. Insomma, la letteratura è una voce corale, non appartiene mai al singolo, o peggio ancora a chi la produce, ma appartiene davvero a tutti. 

Riguardo invece la tua seconda uscita, Dove non siamo stati, nella nota critica Alberto Bertoni racconta che “Orfeo torna solo nel mondo, dopo essere diventato lui Euridice”. Difatti, la raccolta si presenta come un viaggio nell’Ade, un ritorno ai fantasmi del passato. Si tratta di una trasformazione o di una resurrezione? Ovvero, c’è di mezzo un omicidio?

Sembra ci sia stato un omicidio perché in effetti nella prima sezione, quella dai toni più dark, cerco di indagare ciò che è avvenuto dopo la perdita di una parte della mia identità. Ogni transizione, che sia sessuale o meno, comporta una perdita. Tutti noi perdiamo nel corso della nostra esistenza una parte di noi stessi; la vera scommessa sarebbe proprio tentare di mantenere questa parte, o meglio di recuperarla, di tenerla in vita ricordando quello che eravamo. 

La seconda raccolta di poesie, Dove non siamo stati, è un’indagine nei confronti di un’assenza, che mi ha riguardato prima in quanto parte della mia identità, ma poi rivolta anche all’esterno: infatti, se in Dolore minimo il viaggio è in solitaria, vale a dire il percorso di un’identità che riscopre sé stessa, qui lo sguardo della mia cinepresa si allarga oltre i confini della sola identità, abbracciando quelli di un paese intero; nell’ultima sezione racconto infatti di un centro abitato, Ciuriddia, ovvero Floridia -dove sono nata e cresciuta- nell’ottica di fare i conti con una realtà che si è persa per recuperarla, dirle addio e infine andare avanti.

 Questo è il significato di tutti i diversi fantasmi che si avvicendano nel libro: capire che dove apparentemente non siamo stati e dove non saremo più in realtà continueremo ad esistere, perché dalla nostra abbiamo delle storie da raccontarci: esistiamo perché raccontiamo.  

 Parliamo di scelte stilistiche. Spesso si ravvisano delle attenzioni metriche proprie della tradizione italiana, ma in una scrittura volutamente libera, quasi prosastica. Da cosa deriva questa inclinazione?

Diversi modelli hanno influenzato la stesura di questo libro: in particolare, oltre alla compagna di letture a cui sono più affezionata, Wisława Szymborska, ci sono anche Pierluigi Cappello, Franco Buffoni e Antonella Anedda. In effetti, la raccolta è molto variegata: nella prima sezione, per esempio, ho inserito componimenti dal ritmo più serrato, in rimando alla metrica tradizionale con decasillabi, endecasillabi e dodecasillabi; nell’ultima sezione invece i versi si sono di molto allungati, perché sentivo di dovermi avvicinare all’andamento della prosa. Ho poi concluso il libro con una poesia dalla struttura più lirica, con strofe da otto versi, in maggioranza endecasillabi.

Come unicum nella scena poetica Under 30 italiana, quali sviluppi immagini per la lirica contemporanea?

La nostra tradizione poetica italiana è meravigliosa ma al tempo stesso può risultare asfissiante: i giovani dovrebbero leggere di più i contemporanei e tentare di scrollarsi di dosso tanti modelli preponderanti e tante idee precostituite. Questa è l’unica via d’accesso per scrivere qualcosa di proprio, per accedere alla modernità: frequentare i poeti viventi e smetterla di radicarsi nel passato. La maggior parte delle persone che scrive poesia oggi è ferma all’ermetismo e produce versicoli di cui non si capisce nulla. La bellezza della poesia però risiede nella chiarezza, e forse questa sua potenzialità è anche l’unica arma per fare uscire la poesia dai ranghi dove è stata rinchiusa. 

Dopo il Nobel alla letteratura di Bob Dylan, il confine tra lirica e musica è ancora più labile e ogni categoria è sorpassata. Secondo te è giusto che spesso i cantautori vengano considerati al pari dei poeti? 

Non credo di essere la persona giusta per dire qualcosa in merito, ma il concetto che dobbiamo avere in mente per intendere il futuro è quello di contaminazione delle espressioni artistiche. Non mi sorprende che un premio Nobel sia stato assegnato a un cantautore: più che scandalizzarci, dovremmo riflettere sul perché questo avvenga. Per evolversi, la poesia non può certo rimanere rinchiusa in se stessa ma deve continuamente attingere a diverse forme d’arte per arricchire il proprio mezzo comunicativo.

INTERVISTA – Musicultura 2020: è il Momentum dei Calibro 35

Si è aperta a suon di colonne sonore cinematografiche l’edizione 2020 di Musicultura, che né l’emergenza sanitaria dovuta al Covid né la pioggia battente che ha preceduto l’evento sono riuscite a bloccare.

Così ieri sera, in Piazza Vittorio Veneto, il sound funk e jazz dei Calibro 35 è stato protagonista di una serata in cui il pubblico del Festival ha potuto apprezzare le sonorità dei film poliziotteschi degli ‘anni 70 riproposte dalla band, che prima della sua esibizione ha rilasciato quest’intervista alla redazione di “Sciuscià”.

Gennaio 2020: i Calibro35 tornano sulla cresta dell’onda con l’uscita del nuovo album Momentum; le registrazioni sono avvenute nello studio milanese TestOne, lo stesso dove avete realizzato il primo omonimo disco dodici anni fa. Com’è stato tornare dove tutto ha avuto inizio?

È stato molto divertente ed interessante tornare sui nostri passi perché Momentumsi rifà proprio ai nostri primissimi lavori. Non si è trattato di una scelta consapevole, ma piuttosto di un puro caso fortuito. Non è stato né voluto né programmato, semplicemente è capitato.

Restiamo ancora in tema: chi sono i Calibro di Momentum?

Momentum per noi è sinonimo di una vera e propria rinascita, sia fisica che concettuale. I Calibro di Momentum sono gli stessi di dieci anni fa. Più vecchi e più stanchi, ma sempre inguaribilmente gli stessi.

Provenendo da background musicali totalmente differenti, ed essendo impegnati in carriere parallele e svariati side-project, come conciliate le vostre diverse nature e soprattutto come riuscite a mantenervi sempre integri nella vostra musica?

Sembrerà banale ma la forza dei Calibro 35 risiede proprio nella nostra diversità. Il confronto e la successiva fusione di gusti musicali ed influenze artistiche totalmente contrastanti, talmente discostanti da sembrare apparentemente quasi del tutto inconciliabili, ha insolitamente portato al crearsi di una particolare alchimia che poggia le sue basi proprio sull’ incompatibilità e che per noi ha inspiegabilmente sempre funzionato e funziona ancora oggi.

Poco più di un mese fa il mondo del cinema e quello della musica hanno pianto la scomparsa del pluripremiato maestro delle colonne sonore Ennio Morricone. Una stanza vuota, Trafelato e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospettosono solo alcuni degli innumerevoli tributi dei Calibro all’amato padrino musicale. Credete che Morricone abbia mai ascoltato le vostre reinterpretazioni?

Nel corso degli anni abbiamo avuto numerosi responsi, ma non sappiamo se Ennio Morricone abbia mai avuto modo di ascoltare uno dei nostri pezzi. Se mai dovessimo averne conferma ci sentiremmo solo che infinitamente grati ed onorati.

 

Questa è la vostra prima volta sul palco di Musicultura e a Macerata. Che cosa si prova a calcare nuovamente le scene e a ritrovarsi sul palco di un grande Festival come questo dopo tutti questi mesi di “congelamento”?

Ci riteniamo molto fortunati a poter partecipare al Festival in un momento simile. Privilegiando il lato strumentale, la musica dei Calibro 35 si concilia bene con le norme per il distanziamento sociale e anche una platea seduta e composta può renderci a suo modo omaggio. Anche molti spettatori si sono ricreduti: musica più godibile e senza interruzioni. La vera sfida sarà in autunno e in inverno quando gli spazi per esibirsi saranno notevolmente ridotti. Per quel che conta, noi restiamo positivi.

 

 

 

L’Università di Macerata rende omaggio a Piero Cesanelli

Durante la serata del 26 Agosto, in occasione dell’atteso concerto dei vincitori della XXXI edizione del Festival, l’Università di Macerata renderà omaggio all’amato e storico direttore artistico del Festival, Piero Cesanelli, scomparso lo scorso anno.

Un gesto dal valore simbolico, un riconoscimento ufficiale alla lungimiranza e all’impegno di Piero Cesanelli nel valorizzare giovani talenti: è con questo spirito che l’Università di Macerata ha deciso di rendere omaggio al patron di Musicultura nel primo anno di festival senza il suo ideatore.

Abbiamo voluto riconoscere alla sua memoria– spiega il Rettore Francesco Adornato – il sigillo dell’Ateneo. Ci uniscono la profonda passione per i giovani e i loro molteplici talenti, il comune impegno per offrire a ragazze e ragazzi le giuste occasioni per sperimentare le loro capacità e provare che sono in grado di raggiungere le mete che sognano e coltivano nel cuore”.

Il Rettore consegnerà il sigillo dell’Ateneo alla moglie di Piero Cesanelli, Paola e all’attuale direttore artistico e suo braccio destro Ezio Nannipieri durante la serata del concerto dei vincitori .
Inoltre, per rafforzare la collaborazione, avviata da anni, tra le due istituzioni, la prossima edizione “covid-free” di UniFestival – l’evento annuale che vede gli studenti Unimc organizzatori e protagonisti – sarà dedicato a Piero Cesanelli.

Ritengo– prosegue il Rettore – che ci siano consonanze significative che, negli anni, si sono tradotte in forma di collaborazione e partecipazione: con i nostri studenti impegnati nelle annuali giurie o nell’ufficio stampa; oppure con la webradio dell’Università di Macerata, Rum. Preziose occasioni artistiche, culturali, formativo-educative, di crescita e arricchimento personali”.

I Pinguini Tattici Nucleari a Musicultura 2020

I Pinguini Tattici Nucleari irrompono nel ricco cast della XXXI edizione di Musicultura.Si esibiranno sul palco del festival della canzone popolare e d’autore italiana, allo Sferisterio di Macerata, sabato 29 agosto.

“Sono ragazzi che seguiamo con attenzione fin dal loro esordio. Sanno raccontare storie, accostarsi a sentimenti complessi con leggerezza ed intelligente ironia, dedicarsi alle proprie canzoni con passione e cure artigianali. La coesistenza di tutti questi requisiti nella stessa realtà artistica è una cosa rara –osserva il direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri, che aggiunge: La band guidata da Zanotti non è uno di quei fuochi di paglia che nel panorama musicale di oggi divampano e si spengono dall’oggi al domani, penso che i Pinguini siano destinati a durare tanto e stupirci ancora molto. Siamo contenti che abbiano risposto al nostro invito, li aspettiamo con stima e simpatia”.

La XXXI edizione di Musicultura si avvia intanto a vivere il suo atto finale, in presenza di pubblico allo Sferisterio di Macerata, con due serate di spettacolo (28 e 29 agosto). Le espressioni migliori della canzone italiana si intrecceranno con le suggestioni della parola poetica, Sul palco si alterneranno con set studiati ad hoc Massimo Ranieri, Tosca, ilvincitore dell’Eurovision Song Contest 2017 Salvador SobralAntonio Rezza BandaKadabravenerdì 28 agosto; Francesco Bianconi, Asaf Avidan, Gruppo Ocarinistico Budriese, Bruno Tognolini, Lucilla Giagnoni e per l’appunto i Pinguini Tattici Nucleari sabato 29 agosto.

In veste di conduttore-narratore ritroviamo Enrico Ruggeri. Il cantautore, che è anche membro del Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, è alla sua seconda esperienza in questo ruolo sul palco della manifestazione.

Protagonisti delle due serate saranno anche i giovani vincitori del prestigioso concorso di Musicultura, con il pubblico dello Sferisterio chiamato ad eleggere tra loro il vincitore assoluto, al quale andranno in premio 20.000 euro.  Queste le otto proposte in gara: Fabio Curto, Miele, BlindurI Miei Migliori ComplimentiH.E.R.Senna, Hanami e La Zero. Dopo lunghe selezioni, gli otto vincitori del Festival sono stati incoronati dal prestigioso Comitato di Garanzia di Musicultura, composto da Claudio Baglioni, Brunori Sas, Vasco Rossi, Sandro Veronesi, Francesca Archibugi, Giorgia, Enzo Avitabile, Enrico Ruggeri, Alessandro Mannarino, Luca Carboni, Guido Catalano, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Frankie hi-nrg mc, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Ron, Andrea Purgatori, Alessandro Carrera, Ennio Cavalli, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Willie Peyote.

Rai Radio1, la radio ufficiale del festival, trasmetterà in diretta le due serate, tra i media partner c’è anche Rai Isoradio. L’evento sarà trasmesso televisivamente da Rai2, con messa in onda il 3 settembre in seconda serata.

Gli spettacoli allo Sferisterio (biglietti disponibili su Vivaticket) sono solo una “porzione”, se pur rilevante, del “menù” più ampio del festival. Musicultura 2020 accenderà infatti la città di Macerata nell’intera settimana che va dal 24 al 29 agosto con il denso programma della Controra, la sezione cittadina della manifestazione, che propone concerti, recital, spettacoli teatrali, incontri con gli autori, tutti ad ingresso libero. Tra gli ospiti, oltre ad alcuni degli artisti che si esibiranno anche allo Sferisterio, i Calibro 35, Diego Bianchi (in arte Zoro),Giovanna Cristina Vivinetto, Ennio Cavalli, Walter Veltroni.

Avviso importante per gli spettatori di “Mediterraneo: le radici di un mito” con Mario Tozzi & Enzo Favata

Si avvisano tutti i titolari di un biglietto per lo spettacolo “Mediterraneo: le radici di un mito” con Mario Tozzi & Enzo Favata, in programma per Lunaria 2020, che le avverse condizioni meteorologiche non hanno consentito il regolare allestimento dell’Orto sul Colle dell’Infinito.

Per questo l’organizzazione è costretta a riprogrammare l’appuntamento al chiuso:
lo spettacolo avrà luogo, sempre mercoledì 5 agosto alle ore 21.30, presso l’Aula Magna del Palazzo Comunale in Piazza Giacomo Leopardi a Recanati.

Le nuove modalità di prenotazione sono state comunicate via mail all’indirizzo con cui è stata effettuata la prenotazione a tutti i possessori di un biglietto.
Purtroppo non possiamo garantire a tutti gli spettatori che si erano già prenotati l’ingresso in sala. A partecipare allo spettacolo saranno quindi coloro che risponderanno con le prime 90 adesioni.

La serata sarà trasmessa, inoltre, in diretta streaming video sulle pagine Facebook della Città di Recanati e di Musicultura.

Annunciati gli ospiti de La Controra di Musicultura 2020

Cresce l’attesa per le due serate finali di spettacolo di Musicultura 2020, in programma il 28 e 29 agosto allo Sferisterio di Macerata. Ma i due show sono solo una “porzione”, se pur rilevante, di un “menù” molto più ampio. L’atto conclusivo della XXXI edizione della manifestazione accenderà la città intera e lo farà per l’intera settimana che va dal 24 al 29 agosto. A confermarlo, e a scoprire in che modo, arrivano oggi i nomi degli ospiti ed i contenuti della Controra – la sezione del festival che si snoda tra cortili e piazze del centro storico cittadino e che rappresenta ormai un must per il pubblico –  presentati dagli organizzatori in una conferenza stampa.

“In quest’anno tormentato, anche in considerazione della capienza ridotta dello Sferisterio dovuta al distanziamento, ci è parso fondamentale non privare gli spettatori dei piaceri che la Controra garantisce gratuitamente da tanti anni. Non solo quindi la Controra si farà, ma il suo cartellone sarà ancora più ricco. Lo sforzo organizzativo è stato e si prospetta enorme, ma cosa sarebbe Musicultura se non fosse anche cultura del fare?”, ha osservato il direttore artistico Ezio Nannipieri.  

Nata sedici anni fa per creare nel centro storico cittadino un contrappeso alle serate del festival allo Sferisterio, la Controra ha presto conquistato la fiducia del pubblico con una formula che propone uno mix culturale e spettacolare dinamico, che coniuga il coinvolgimento emotivo col piacere dell’approfondimento.  L’edizione 2020 si aprirà lunedì 24 agosto con il concerto serale dei Calibro 35, un appuntamento da non perdere per i cultori della buona musica. Si andrà avanti fino a sabato 29 agosto al ritmo di più appuntamenti giornalieri che coinvolgeranno in recital, spettacoli teatrali, concerti ed incontri Diego Bianchi (in arte Zoro), la giovane poetessa Giovanna Cristina Vivinetto, John Vignola, Tosca, Duccio Pasqua, Marcella Sullo, Antonio Rezza (protagonista in due appuntamenti distinti, prima con lo spettacolo Pitecus di Flavia Mastrella e per l’appunto Antonio Rezza, poi nella presentazione in anteprima nazionale del suo primo progetto musicale), Bruno Tognolini, Stefano Bonagura, Walter Veltroni,  Ennio Cavalli, Lucilla Giagnoni, Francesco Bianconi (Baustelle), BandaKadabra, Gruppo Ocarinistico Budriese.  Del folto cartellone fanno parte anche gli otto vincitori della XXXI edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore: Blindur, Fabio Curto, Hanami, H.E.R., I Miei Migliori Complimenti, La Zero, Miele e Senna, attesissimi oltre che sul palco dello Sferisterio anche nel tradizionale concerto benaugurale d’incontro col pubblico in città. 

La Controra e Macerata trovano quest’anno in Rai Radio1 un partner ed una cassa di risonanza ancor più potenti. La radio ufficiale di Musicultura non solo trasmetterà infatti in diretta dallo Sferisterio le due serate finali del festival, ma sarà presente in città già dal 24 agosto. Un giorno da gambero, il programma di successo condotto da Duccio Pasqua e Marcella Sullo in onda dalle ore 13,30 trasmetterà per l’intera settimana direttamente dal capoluogo marchigiano. 

L’ingresso a tutti gli appuntamenti della Controra sarà come sempre libero, fino ad esaurimento dei posti. Sei le location: Piazza Vittorio Veneto, Piazza della Libertà, inoltre i cortili di Palazzo Conventati, del Palazzo Comunale, di Palazzo Buonaccorsi ed infine, uscendo dal perimetro cittadino, il Centro Commerciale Val di Chienti di Piediripa. Tutti gli eventi in programma si svolgeranno nel rispetto delle normative a contenimento di Covid-19. In caso di maltempo gli eventi si svolgeranno al chiuso. Il programma completo della Controra 2020 è disponibile qui.

Musicultura sbarca su Rai 2. Agli ospiti si aggiunge anche Massimo Ranieri

È RAI 2 è il partner televisivo di Musicultura 2020. Il programma interamente dedicato alla XXXI edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore, con la conduzione di Enrico Ruggeri, andrà in onda sulla rete diretta da Ludovico Di Meo.

Novità importanti giungono anche sul fronte del cast. È di oggi la conferma della graditissima partecipazione a Musicultura 2020 di Massimo Ranieri. L’artista partenopeo salirà sul palco nella serata di apertura del festival, venerdì 28 agosto.

La capacità di Ranieri di esprimersi ad altissimi livelli in modo così sfaccettato e continuativo è stupefacente”, osserva il direttore artistico Ezio Nannipieri, che aggiunge: “Sono passati un po’ di anni dalla sua ultima partecipazione a Musicultura, Massimo è un artista che non viene tanto per esserci, ci vuole un’idea, su questo siamo in piena sintonia. Ricordo un suo toccante omaggio, qui al nostro festival, a Charles Aznavour e dei superlativi, inediti duetti con Noa e con Teresa Salgueiro. Anche quest’anno abbiamo concordato una cosa particolare, credo non mancherà di sorprendere e coinvolgere il pubblico”.

Per il cast della XXXI edizione Musicultura ha in serbo altre belle soprese. Ad oggi, oltre a quella di Massimo Ranieri, sono confermate le presenze di Asaf Avidan,Tosca, Francesco Bianconi, Salvador SobralAntonio Rezza, Bruno Tognolini, BandaKadabraGOP (Gruppo Ocarinistico Budriese), Lucilla Giagnoni. Protagonisti delle due serate di spettacolo saranno inoltre i giovani artisti vincitori del concorso Fabio Curto, Miele, BlindurI Miei Migliori ComplimentiH.E.R.Senna, Hanami e La Zero.

Le telecamere di Rai 2 completano sul fronte televisivo il ricco quadro di partnership crossmediali, targate Rai, di Musicultura. Accanto alla rete televisiva spiccano infatti la consolidata sinergia del festival con Rai Radio1, l’emittente diretta da Simona Sala che dal 2001 è la radio ufficiale del festival e, da quest’anno, la collaborazione con Rai Isoradio, il canale h24 di Pubblica Utilità diretto da Danilo Scarrone. Rai Radio1 trasmetterà in diretta le serate conclusive di Musicultura 2020 con Duccio Pasqua, Marcella Sulloe John Vignola. Rai Isoradio sarà presente con un proprio inviato. La crossmedialità del binomio “Musicultura-Rai” si caratterizza inoltre per la spiccata propensione alla condivisione di azioni sia in ambito web, con le dirette streaming, sia sui social, con contenuti editoriali confezionati ad hoc.

Annunciati i nomi dei vincitori di Musicultura 2020

In un anno travagliato per lo spettacolo dal vivo Musicultura nei mesi scorsi è rimasta tenacemente in campo. Al Festival della canzone popolare e d’autore fervono ora i preparativi per celebrare – insieme a Rai Radio1, la radio ufficiale della manifestazione – l’atto finale della XXXI edizione. Il rendez vous è fissato dal 24 al 29 agosto nelle Marche, a Macerata.
Oggi va intanto ufficialmente al suo posto un tassello fondamentale del mosaico di Musicultura 2020, quello con le identità degli otto artisti vincitori del concorso.

I nomi dei vincitori di Musicultura 2020

Blindur (Cardito, NA) – Invisibile agli occhi


Fabio Curto (Acri, CS/Bologna) – Domenica


Hanami (Napoli) – Contro volontà


H.E.R. (Foggia/Roma) – Il mondo non cambia mai


I Miei Migliori Complimenti (Milano) – Inter–Cagliari


La Zero (Napoli/Milano) – Mea culpa


Miele (Caltanisetta/Milano) – Il senso di colpa


Senna (Ostia, RM) – Italifornia


La selezione delle canzoni

Gli otto vincitori escono da una dura selezione, basti pensare che inizialmente le proposte in campo erano 761. Tutti sono autori dei brani che interpretano, hanno superato il test di audizioni live, sono prima entrati nella rosa dei sedici finalisti, per ritrovarsi ora sul podio più alto del prestigioso concorso con cui Musicultura dal 1990 favorisce il ricambio generazionale e gli slanci creativi della canzone italiana, nel segno della qualità e della trasparenza, senza sbarramenti di genere.

“Stilisticamente parlando queste otto canzoni dimostrano che, volendole cercare e premiare, le belle idee in giro non mancano e in più possono essere piacevolmente diverse tra di loro”, osserva il direttore artistico Ezio Nannipieri, che aggiunge: “Ma la vera forza di questi brani è nella vita che vi scorre dentro, si percepisce che chi li ha scritti e li canta non si serve della canzone, ma è al suo sincero servizio, ne ama e ne rispetta le piccole magie”.

H.E.R. e Miele entrano nella rosa dei vincitori grazie ai voti di chi le ha apprezzate nel contest social. La scelta spettante a Musicultura è ricaduta su I miei migliori Complimenti. I restanti cinque vincitori – La Zero, Fabio Curto, Hanami, Blindur e Senna – sono stati designati a insindacabile giudizio del Comitato Artistico di Garanzia che in questa XXXI edizione è composto da:
Brunori Sas, Vasco Rossi, Sandro Veronesi, Claudio Baglioni, Francesca Archibugi, Giorgia, Enzo Avitabile, Enrico Ruggeri, Alessandro Mannarino, Luca Carboni, Guido Catalano, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Gaetano Curreri, Frankie hi-nrg mc, Teresa De Sio, Niccolò Fabi, Dacia Maraini, Mariella Nava, Gino Paoli, Ron, Andrea Purgatori, Alessandro Carrera, Ennio Cavalli, Tosca, Paola Turci, Roberto Vecchioni, Willie Peyote.

Essendo Miele risultata sia vincitrice del percorso social, sia prescelta dal Comitato Artistico, il posto resosi libero nella rosa dei vincitori è andato ai Senna, ovvero ai primi degli esclusi nella graduatoria del Comitato Artistico.
In attesa di poter vedere e ascoltare dal vivo gli otto giovani artisti vincitori, le loro canzoni trovano ora un importante vetrina sulle frequenze di Rai Radio1. In realtà si tratta di un ritorno: la radio ufficiale di Musicultura nei mesi scorsi ha infatti dato un contributo fondamentale nel raccontare la “musica che gira intorno”. Non solo ha dedicato spazio alle canzoni finaliste del concorso, ma ha realizzato assieme a Musicultura e trasmesso in diretta da Recanati una due giorni musicale seguitissima, per certi versi pionieristica – che ha sancito il ritorno in Italia alla musica dal vivo, dopo il periodo del lockdown – con protagonisti i sedici artisti finalisti di Musicultura 2020 e ospiti quali Ron, Francesco Bianconi, Frankie hi-nrg mc. Nelle settimane scorse i brani finalisti sono inoltre entrati nella programmazione di Rai Isoradio, da quest’anno nuovo partner di Musicultura.

Le canzoni vincitrici tornano su Rai Radio1 e su Rai Isoradio

In attesa di poter vedere e ascoltare dal vivo gli otto giovani artisti vincitori, le loro canzoni trovano ora un importante vetrina sulle frequenze di Rai Radio1 diretta da Simona Sala. In realtà si tratta di un ritorno: la radio ufficiale di Musicultura nei mesi scorsi ha infatti dato un contributo fondamentale nel raccontare la “musica che gira intorno”. Non solo ha dedicato spazio alle canzoni finaliste del concorso, ma ha realizzato assieme a Musicultura e trasmesso in diretta da Recanati una due giorni musicale seguitissima, per certi versi pionieristica – che ha sancito il ritorno in Italia alla musica dal vivo, dopo il periodo del lockdown – con protagonisti i sedici artisti finalisti di Musicultura 2020, con ospiti quali Ron, Francesco Bianconi, Frankie hi-nrg mc e con la conduzione di John Vignola, Duccio Pasqua e Marcella Sullo.

Nello scorso mese di giugno I brani finalisti sono entrati anche nella programmazione di Rai Isoradio,  da quest’anno nuovo partner di Musicultura. Anche il Canale h24 di Pubblica Utilità della Rai diretto da Danilo Scarrone nella seconda metà di agosto dedicherà spazio ai brani vincitori di Musicultura e seguirà la fase conclusiva del festival con un proprio inviato

Le serate finali

I vincitori della XXXI edizione di Musicultura saranno a fine agosto protagonisti delle serate finali del festival (28 e 29 agosto), seguite anch’esse da Radio1, a Macerata. Nella suggestiva scenografia dell’Arena Sferisterio i giovani artisti in concorso condivideranno il palco con personalità di spicco della musica italiana ed internazionale e con altre personalità del mondo della cultura. Al termine di un lungo percorso di selezione artistica, improntato a criteri di merito e di qualità, sarà il test del voto democratico degli spettatori ad eleggere tra gli otto artisti in gara il vincitore assoluto, al quale andranno in premio 20.000 euro. Il concorso prevede altri significativi bonus a sostegno della validità dei contenuti artistici e della creatività dei giovani artisti giunti sul podio di Musicultura: tra questi il Premio AFI (3.000 euro), il Premio Unimarche (2.000 euro), il Premio della Critica (3.000 euro) e, grazie a Nuovo IMAIE, un sostegno di 15.000 euro per la realizzazione di un tour di otto date.

Inaugurata allo Sferisterio la Sala Piero Cesanelli

Romano Carancini consegna a Paola Promisqui la pergamena con il sigillo della Città.

Nel giorno in cui Piero Cesanelli avrebbe compiuto 74 anni, è stata inaugurata allo Sferisterio la Gran Sala dell’Arena che la Città di Macerata e l’amministrazione comunale hanno deciso di intitolargli.

Piero, ideatore, cofondatore di Musicultura e suo direttore artistico dal 1990 fino al 2019, anno della sua prematura scomparsa, darà il nome alla Sala del teatro all’aperto maceratese pensata e realizzata duecento anni fa dall’architetto Ireneo Aleandri al primo piano, sopra al porticato lungo la facciata principale.

La Gran Sala Piero Cesanelli sarà lo snodo principale del rinnovato percorso museale costruito all’interno dell’Arena per raccontare i duecento anni di storia dell’edificio, i cinquanta della stagione lirica che vi è ospitata e i trenta del Musicultura festival.

Lunaria 2020 con La Compagnia, Stadio, Niccolò Fabi e Mario Tozzi

Nel corso di un’estate così difficile per lo spettacolo dal vivo, Lunaria è una delle prime manifestazioni a tornare a misurarsi con la realtà, a riportare la gente in una grande piazza, nel rispetto delle norme anti contagio. Il cartellone dell’edizione 2020 della rassegna è ricco, originale e rimarca la vocazione di Recanati a connotarsi come una città culturalmente viva, capace di esercitare un fascino attrattivo distintivo, nel segno di valori di accoglienza e di bellezza. 

Gli appuntamenti in programma sono quattro, tutti ad ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria attraverso www.musicultura.it. Nella centralissima Piazza Leopardi si susseguiranno La Compagnia di Musicultura (19 luglio) in Lavorar Cantando, a cinquant’anni dall’emanazione dello Statuto dei Lavoratori e a cento dalla nascita del suo ispiratore il recanatese Giacomo Brodolini; gli Stadio (23 luglio), con la prima nazionale di Voi come Noi, lo speciale spettacolo con cui la band torna a suonare dal vivo davanti al pubblico (dopo la toccante data zero sul tetto del Padiglione 23 del Policlinico Sant’Orsola di Bologna in omaggio al personale sanitario); Niccolò Fabi (30 luglio), in trio con Roberto Angelini e Pier Cortese. La rassegna si concluderà il 5 agosto nella suggestiva cornice dell’Orto sul Colle dell’Infinito, con Mario Tozzi ed Enzo Favata in Mediterraneo: le origini del mito.

“I mesi drammatici dai quali veniamo –  osserva il direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri  ci hanno spinto ad impegnarci ancor più per contribuire a rimettere in moto la musica dal vivo, avviluppata in una complessità di norme che sembrano scritte per decretarne in questa estate il blocco. Nelle scelte, oltre all’intrinseca bravura degli artisti, abbiamo privilegiato la sensibilità di chi tra loro ha risposto con altruismo e senso di responsabilità alle difficoltà che Covid-19 ha riversato sul comparto dello spettacolo dal vivo. Tra questi spiccano gli Stadio e Niccolò Fabi, amici ed artisti disponibili a calmierare i cachet pur di dare linfa ai concerti, gioia e vibrazioni agli spettatori, lavoro alle maestranze tecniche”.  

Il Comune di Recanati, fin dalla prima edizione nel 1996, ha creduto nella formula della manifestazione alla quale rinnova fiducia e sostegno. 

“Grazie al nostro illustre e compianto concittadino Piero Cesanelli e al suo amore per Recanati, nella nostra città sono nate sia Musicultura che Lunaria – afferma il Sindaco Antonio Bravi, che aggiunge: “passione, competenza e credibilità sono le leve che hanno consentito a Piero di coinvolgere sul palco di Lunaria i più grandi artisti italiani ed internazionali e di fare della rassegna una realtà che si distingue dai consueti circuiti dei concerti estivi.” Alle parole del Sindaco si aggiungono quelle dell’Assessore alla Cultura Rita Soccio: “Recanati riparte dalla cultura e Lunaria, come evento di punta dell’estate recanatese, non poteva mancare. Il connubio tra musica e parola quest’anno ha una valenza ancora più forte e significativa, con l’appuntamento sull’Orto del Colle dell’Infinito. Dopo il periodo difficile che abbiamo attraversato, la cultura può essere un balsamo per l’anima e per il corpo, ma anche un volano per l’economia, grazie ai tantissimi turisti che in questi giorni stanno scegliendo la nostra Città come meta per le loro vacanze”.

Il piano di sicurezza approntato per l’occasione da Ibitiassociati assicura che gli spettacoli si terranno nel rispetto delle vigenti normative anti contagio. L’ingresso è gratuito; gli spettatori possono prenotare on line i loro posti, fino ad esaurimento degli stessi, sul sito www.musicultura.it.  Musicultura ringrazia l’Ufficio Cultura e l’Ufficio Tecnico del Comune di Recanati, il Comando della Polizia Municipale, l’Amat e la Protezione Civile: la loro disponibilità e le loro competenze sono apprezzate e fondamentali per la buona riuscita di Lunaria. 

19 luglio La Compagnia 

Il 2020 è un anno particolarmente denso di anniversari. Malgrado questo affollamento ci sono due ricorrenze, di valore nazionale, che meritano una particolare attenzione: il Centenario della nascita di Giacomo Brodolini (Recanati 19 luglio 1920) e i cinquant’anni dall’approvazione dello Statuto dei Lavoratori, di cui Brodolini fu principale artefice. Per ricordarli entrambi Musicultura propone lo spettacolo Lavorar cantando, ideato da Piero Cesanelli, con testi dello stesso Cesanelli e di Carlo Latini e portato in scena da La Compagnia, l’ensemble creato e particolarmente amato da Cesanelli. Lo show, tra canzoni, narrazione e spunti filmati – è un’emozionante storia cantata del lavoro, adattata per l’occasione da Ezio Nannipieri prestando attenzione al contributo del recanatese Giacomo Brodolini per la nascita dello Statuto dei diritti dei lavoratori. Brodolini, per una grave malattia, morì l’11 luglio del 1969, a soli 49 anni. Non riuscì a vedere l’approvazione dello Statuto per cui tanto si era battuto, che sarà legge dello Stato Il 20 maggio 1970.  Giacomo Brodolini è stato un importante dirigente sindacale della CGIL, vicesegretario nazionale dal 1955 al 1960, e un autorevole dirigente politico del PSI, ministro del Lavoro dalla fine del 1968 all’inizio del 1969.  Sul palco saliranno Adriano Taborro (chitarre, violino, mandolino), Paolo Galassi (basso e mandolino) Andrea Casta (voce, chitarra, armonica), Riccardo Andrenacci (batteria), Chopas (voce e chitarra), Marumba (tastiere) Alessandra Tamburrini (piano), Roberto Picchio (fisa), Tony Felicioli (sax e flauto), Alessandra Rogante, Valentina Guardabassi, Francesco Caprari, Letizia Ciaccafava (voci), Giulia Poeta e Piero Piccioni (narratori), Andrea Pompei (contributi video).

23 luglio – Stadio 

Dopo il toccante spettacolo in diretta streaming Voi come Noi, tenuto il 27 giugno scorso sul tetto del Padiglione Sanitario del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, in omaggio al sacrificio e all’abnegazione del personale sanitario cittadino, Gaetano Curreri e compagni hanno sentito ancora più forte il bisogno di contribuire a dimostrare, purché lo si voglia, che il virus non ha ucciso la musica dal vivo. L’amicizia e la sintonia di vedute con Musicultura porta ora la titolatissima band, fra le più amate in Italia, a tornare a esibirsi per la prima volta davanti al pubblico a Lunaria, dopo l’interruzione del lock down, con Voi come Noi, uno spettacolo che accoglie i grandi successi della band, pensato ad hoc per condividere la gioia delle canzoni e della musica, senza dimenticare la drammaticità dei mesi appena trascorsi. 

30 luglio – Niccolò Fabi in Trio (con Roberto Angelini e Pier Cortese)

La pandemia ha costretto Niccolò Fabi a rinviare al 2021 sia il tour italiano, sia quello europeo originariamente programmati per l’anno in corso e che già avevano acceso la corsa al botteghino. L’artista non ha perso però il desiderio di continuare a confrontarsi, con l’abituale franchezza, con l’appassionato pubblico che lo segue e lo ama. Musicultura ha chiamato, Niccolò ha risposto “presente”. Sarà in Piazza Leopardi, per un concerto in trio, accompagnato dai bravissimi Roberto Angelini e Pier Cortese il prossimo 30 luglio. È già palpabile nell’aria l’attesa per scoprire la forma che questo raro artigiano della canzone darà alla sua performance, studiata ad hoc per Lunaria.

5 agosto (Orto sul Colle dell’Infinito) – Mario Tozzi & Enzo Favata

In un luogo suggestivo ed altamente simbolico, qual è l’Orto sul Colle dell’Infinito, uno scienziato della terra e un musicista che della musica della propria terra ha fatto un’inconfondibile cifra stilistica, raccontano insieme il Mediterraneo. Lo fanno attraverso il particolare punto di vista della geologia, scienza tanto affascinante quanto trascurata, e atmosfere sonore al confine tra passato e futuro. Mario Tozzi, il geologo noto al grande pubblico per le sue trasmissioni televisive, ed Enzo Favata, sassofonista jazz apprezzato sulla scena internazionale, portano un sapore ed uno sguardo speciali all’interno della formula di Lunaria, da sempre attenta al fascino che si sprigiona dall’incontro intelligente tra musica e parola.