Sciuscià: continuano le Audizioni Live al Teatro Lauro Rossi di Macerata

Terminata con successo la prima settimana delle Audizioni Live, il Teatro Lauro Rossi di Macerata si riaccende e accoglie nuovamente il pubblico per altre due serate di musica dal vivo.

A inaugurare l’appuntamento del 2 marzo è Moretti, artista che presenta due brani che – seppur con grande leggerezza – puntano il dito sulle ambiguità della società odierna. Del resto, come rivela il cantautore stesso, cifra essenziale della sua musica sono proprio l’autoironia e un cinismo che strappa sorrisi. «Credo fermamente – afferma – che non sia l’artista a fare l’opera, ma l’opera a vivere da sola». Seconda proposta della serata è Ponente. Domina il palco con melodie e testi di grande energia, da cui traspare un’inconfondibile solarità mediterranea. La sua è un’esibizione piena di vitalità, caratterizzata dal suono del dialetto palermitano. Sentire la musica negli occhi – racconta con uno dei suoi testi – significa respirare aria di normalità, vivere la musica talmente intensamente da poterla vedere. È il momento di Moriel. Il ritmo dei suoi brani, Non ci ripensi mai e 12 km, sembra espandersi gradualmente, in un crescendo continuo che conserva, tuttavia, una certa rarefazione dei suoni e delle parole. Nei due pezzi l’artista fa emergere il suo lato dark e quello ironico, in un riuscito gioco di opposti.

Un passo indietro nel tempo e si torna negli anni Settanta con Sandri, quarta proposta della serata. Si presenta con uno stile vintage che non cozza affatto con la freschezza e l’originalità dei brani proposti che – svela rispondendo alle domande della giuria del Festival – prendono ispirazione dalla vita, dalle persone e dalle storie di un bar vicino casa. È la volta, poi, di Isotta. Attraverso uno stile romantic dark cerca di sensibilizzare chi la ascolta su temi e problemi legati al mondo femminile, soprattutto in Palla avvelenata. La sua arte, spiega, non è rivolta solo agli altri, ma anche a se stessa: «Mi piace portare le mie canzoni sul palco, a volte è una catarsi per me che sono timida e introversa». Precisione, dinamismo, fluidità e potenza espressiva caratterizzano l’esibizione dell’ultimo artista della serata: Filippo Bubbico. Recentemente tornato alla scrittura in italiano, che – rivela – imprime ai testi una maggiore emozionalità, è in grado di trasmettere la grande cura riservata alla parte strumentale per poi ammettere: «Sto provando a lasciarmi andare e ora non tendo a elaborare troppo i brani».

Spazio, infine, all’ospite tanto attesa: Irene Grandi. Accompagnata da Saverio Lanza alla chitarra e al pianoforte, l’artista fiorentina scalda ancor più l’atmosfera del Lauro Rossi con alcuni dei suoi maggiori successi: La tua ragazza sempre, Un vento senza nome e Bruci la città. Ma il pubblico e la giuria non ne vogliono sapere di lasciarla andare; inevitabile è la richiesta di un bis. La performance, allora, si chiude con Prima di partire per un lungo viaggio e con gli applausi scroscianti della platea.

Siamo alle battute conclusive della serata. Per consegnare il Premio Banca Macerata salgono sul palco Irene Croceri, responsabile marketing dell’istituto di credito, e il Rettore dell’Università di Macerata, Francesco Adornato. Particolarmente toccante la risposta di quest’ultimo a una domanda relativa al suo rapporto con la musica: «È ciò che ci unisce. Le canzoni hanno quell’energia che ci dà la forza di respingere gli orrori della guerra. Sanno aprire le porte dell’inatteso». Il riconoscimento finisce nelle mani di Ponente.


Nuovo giro, nuova corsa! Mercoledì 2 marzo le Audizioni Live continuano con le altre sei proposte in gara. Ad aprire la serata è Kimerica. Si presenta con due brani dall’atmosfera densa, fortemente caratterizzati dalla dolcezza del suo timbro vocale. Al momento delle risposte alle domande della giuria ci tiene a raccontare del progetto di lectura Dantis nelle scuole e nei teatri, attraverso il quale riesce a esprimere in modo moderno ed evocativo l’opera più importante della letteratura italiana. Sale poi sul palco proia, cantautore abruzzese che vive di scelte atipiche non solo nella musica. Gestore di un ostello lungo il Cammino dei Briganti, propone al pubblico l’ironia del suo brano Maiale e lascia emergere un rapporto profondamente conflittuale con la città nel ritmo quasi marziale di Dell’architettura, dell’architettura. Terza artista della serata è Lamine. I suoi brani e la sua voce “scura” presentano una commistione sonora che fonde la base elettronica a qualche sfumatura rock. Ricordando la sua precedente carriera da attrice, appare visibilmente emozionata nel raccontare di quell’ansia positiva che ormai da qualche anno la accompagna mentre canta.

È il momento di Daniele Mirante. Esordisce con le note malinconiche di Zapping per poi piombare nella leggerezza scanzonata di Armi per i mostri. Si dedica – racconta nella sua nota biografica – all’arrangiamento e alla produzione dei suoi brani, ma ha all’attivo anche diverse collaborazioni. Spazio a un duo con i Te quiero Euridice. Pietro ed Elena con la loro esibizione e la loro intesa sul palco trasmettono il sapore di un’amicizia che nasce tra i banchi di scuola e prosegue e si rafforza tra le note delle loro canzoni. Quello che i due giovani cantautori fanno con la loro arte è trasmettere un gran senso di naturalezza. Anche per gli Yosh Whale l’amicizia e la musica vanno di pari passo. Inutile e Stanca, i brani con cui la formazione presenta il suo progetto, si contraddistinguono per un’attenta ricerca del suono e per un’atmosfera sublimata tanto da essere riconducibile alla sacralità.

I due elementi sono vincenti: la band si aggiudica infatti il Premio Banca Macerata.

La serata volge al termine con il monologo irriverente ed esilarante di un’ospite che tra teatro, radio e cinema è sempre stata in grado di far apprezzare le sue capacità artistiche dal grande pubblico: Paola Minaccioni. La sua comicità coinvolge i presenti in sala, che dimostrano all’attrice il loro affetto con grandi applausi e rumorose risate.


 

INTERVISTA: Paola Minaccioni alle Audizioni Live

Attrice comica per cinema, tv e teatro, imitatrice, regista e conduttrice radiofonica, Paola Minaccioni è un’artista poliedrica che ha recitato nei film di Ferzan Özpetek, Corrado Guzzanti, Matteo Garrone, Massimiliano Bruno, Volfango De Blasi, Carlo Vanzina, tra gli altri. Si è fatta amare dal pubblico interpretando anche produzioni televisive di successo e dimostrando grande capacità di immedesimazione anche in ruoli drammatici. È ora nel cast di una delle serie tv più attese del 2022, “Le fate ignoranti” di Ferzan Özpetek e ieri sera è tornata sul palco di Musicultura strappando risate al pubblico del Teatro Lauro Rossi con un monologo divertente e coinvolgente.

Prima della sua esibizione, si è raccontata con questa intervista alla redazione di “Sciuscià”.

Nel 2014, durante la sua ultima intervista qui a Musicultura, ci ha confessato di essere iperattiva, di non riuscire a stare senza lo stress. Cosa ha fatto durante la pandemia? Come è riuscita a superare il lockdown?

Questa esperienza mi ha permesso di capire che quella sensazione di solitudine, tipica del lockdown, era già radicata dentro di me, ancor prima della pandemia. In casa sono stata sempre molto attiva, ho visto molti film, fatto esercizio e ho seguito un corso di sceneggiatura online, grazie al quale ho potuto consegnare il mio primo film a Groenlandia Group. Molto probabilmente senza la pandemia non avrei avuto la possibilità di cimentarmi in questa nuova sfida. Se dovessi tirare le somme potrei dire che il lockdown mi ha insegnato a fare meno, a fare meno ma meglio, così da avere del tempo da dedicare al nuovo.

Ovviamente non possiamo non parlare di “Lockdown all’italiana”, uno dei suoi ultimi film. Come è stato vestire i panni dell’attrice e della sceneggiatrice? Quanto della sua vita, sconvolta appunto dalla pandemia, ha inserito all’interno del film?

Quando Enrico Vanzina mi ha esposto l’idea alla base di questo film mi è sembrata da subito molto forte. Ovviamente il film l’ha scritto lui, io mi sono dedicata al mio personaggio e alle sue scene. Volevo cimentarmi in questa nuova esperienza e sono contenta di aver lavorato con Enrico che è un maestro di struttura. Non dimentichiamoci però che il film è del regista, il teatro è degli attori. Nella sceneggiatura c’è sicuramente qualcosa di mio, alcuni passaggi psicologici più femminili, la mia ironia, ma il pacchetto finale è stato confezionato dal regista.

Attrice, autrice, comica e ora anche sceneggiatrice. L’arte è un pilastro fondamentale della sua vita. Quindi le chiedo, cosa ne pensa della musica? Ha mai considerato la possibilità di entrare nel settore come scrittrice o cantante?

No, no, purtroppo no. Penso che l’arte sia il divino, quindi massimo rispetto per chi fa musica, per chi ha questa dote. Tra l’altro Musicultura è forse uno degli ultimi posti dove si pronuncia la parola poesia senza sentirsi fuori tempo. Un posto per persone coraggiose. La poesia e le parole sono divine. C’è sempre bisogno di poesia e di musica.

Come è stato tornare a Musicultura dopo 8 anni, soprattutto dopo un periodo in cui gli spettacoli dal vivo erano diventati un’utopia?

Molto bello, davvero molto bello. In realtà ho ricominciato a fare teatro, lo sto facendo, lo abbiamo fatto. Adesso il teatro è più forte. Le persone hanno bisogno del teatro. Hanno bisogno di operare la catarsi per liberarsi anche solo per un attimo di tutti i problemi, delle preoccupazioni che giustamente provano dopo un periodo di forte stress come questo. Tra l’altro il teatro, a differenza del cinema, è un’esperienza unica e irripetibile. È un’esperienza condivisa, vincolata al palcoscenico, durante la quale si crea un connessione tra pubblico e attori. Anch’io sento un forte attaccamento con il pubblico durante i miei spettacoli.

L’arte ha subito una importante battuta d’arresto negli ultimi 2/3 anni. Ci sono molti attori/scrittori lì fuori che sperano di poter ricominciare o iniziare la loro carriera artistica nelle arti visive, che siano cinema, teatro o sceneggiatura. Ha qualche consiglio per loro?

I professionisti sicuramente sapranno già cosa fare. Ai ragazzi, a chiunque voglia iniziare questo percorso dico: “È il momento di parlare. C’è tanto da raccontare. Lanciatevi”. Abbiamo bisogno di giovani autori che raccontino questi momenti dal loro punto di vista. C’è tanto bisogno di scrivere, cantare, di comunicare.

INTERVISTA: Irene Grandi a Musicultura

Era stata con noi solo pochi mesi fa, durante la settimana finale della scorsa edizione del Festival. Ora, tornata a Macerata in occasione delle Audizioni Live, Irene Grandi si abbandona a una performance che ammalia il pubblico del Teatro Lauro Rossi.

I suoi tratti distintivi? Voce incredibile, grinta impareggiabile e una grande capacità empatica. La stessa con cui ha risposto alle domande di questa intervista.

Il 19 giugno, sera in cui ti sei esibita alla finalissima di Musicultura 2021, ha coinciso con la prima data del tuo tour Io in blues, che ti ha portata a calcare, dopo l’Arena Sferisterio di Macerata, i palchi di tutta Italia. Com’è andata questa tournée e com’è stato tornare a suonare dal vivo in presenza del pubblico?

Ero felicissima. Il periodo della pandemia ha coinciso con tante proteste degli addetti ai lavori del mondo della musica e si sperava che avessero un ascolto, ma così non è stato. Si voleva tantissimo tornare sul palco per noi, per chi aveva bisogno di lavorare e per la gente che non vedeva l’ora di andare a un concerto. In quel periodo difficile ho sentito il bisogno di capire chi fossi e la necessità di ritornare alle mie radici, dal rock blues al blues soul. Mi sono reimmersa nelle canzoni che avevo amato da ragazza, che mi avevano formato vocalmente e che mi avevano fatta innamorare della musica e del palcoscenico. È stato molto gratificante, mi sono sentita più sicura di me su quel repertorio.

Nel corso della tua straordinaria carriera hai attraversato diversi generi musicali, tra cui rap, pop, soul, blues, rock e jazz, senza mai rinunciare alla melodia italiana. Cosa ti ha spinto a esplorare tutti questi mondi?

Ho sempre amato suonare con musicisti diversi: non mi è mai piaciuto ripetermi. Da ragazza avevo degli amici che suonavano generi e stili musicali differenti l’uno dall’altro e mi piaceva esplorare, capire, ricercare cose nuove. Eravamo una di quelle cover band che passava da Lenny Kravitz a Lucio Battisti, da una canzone di Pino Daniele a una dei The Cure. Nel tempo poi ho trovato una mia precisa identità.

Sei molto attiva sui social, ti piace comunicare e mantenere uno stretto rapporto con il pubblico, condividi parti della tua vita e soprattutto i tuoi progetti artistici e musicali. E proprio dai social abbiamo appreso che sei coinvolta in un progetto teatrale internazionale. L’hai definito una vera e propria “Opera Rock”. Siamo curiosi: come si declina la tua parte rock a teatro?

Il progetto a cui ho deciso di aderire è ambizioso e molto interessante. Lo spettacolo si chiama “The Witches Seed”, il seme delle streghe. È una vera e propria opera – c’è una produzione da opera, quindi scenografie, comparse, ballerini, coristi, cantanti lirici – nell’ambito della quale io sono l’outsider strega che canta delle canzoni rock. La musica dello spettacolo è stata scritta da Stewart Copeland e da Chrissie Hynde, cantante dei The Pretenders. Sono molto felice perché intorno a me ci sono persone davvero molto competenti e appassionate di questo progetto che andrà in scena questa estate. Sarà appunto una commistione tra rock e lirica, il culmine delle mie esplorazioni e contaminazioni.

Non tutti sanno che sei anche un’insegnante di yoga certificata e stai tenendo proprio in questo periodo un corso che si chiama “Conosci la tua voce? Un viaggio tra esperienza artistica, tecnica del canto e yoga”. Ecco, quanto sono importanti per un cantante la conoscenza tecnica della propria voce e il benessere psicofisico per affrontare il palco?

Ho iniziato questa esplorazione da grande. Sono sempre stata una persona molto irruenta, parecchio impulsiva, ho ragionato sempre d’istinto e, anche se a me andava bene vivere così, ho passato dei momenti difficili; mi è capitato persino di perdere la voce nei periodi intensi e di grande stress. Ho quindi rivalutato negli anni il benessere derivante dalla pratica dello yoga. Faccio questa Master Class insieme a Lisa Kant, esperta e insegnante di canto e di tecnica vocale. Lo yoga è una bellissima scienza perché lavora molto sul respiro e crea un benessere che non è solo fisico, ma anche psicologico. Essendo un lavoro come il mio pieno di up and down, è importante avere una centratura, un modo per ritornare tranquilli e sentirsi sereni e sicuri, non patire sempre il giudizio delle persone, l’esposizione al pubblico. Questo periodo di pandemia è stato complice anche del mio diploma. Mi sono sentita pronta poi per condividere questa esperienza con i giovani, sperando che magari possa essere utile nella loro storia musicale e possa dare loro una mano per viverla il meglio possibile.

I giovani, appunto. Il direttore artistico Ezio Nannipieri definisce Musicultura come “un luogo dove si esercita e si vive l’arte dell’incontro” ed è proprio dall’incontro di grandi artisti e artiste che “i giovani in concorso possono trarre ispirazione per dare basi salde alle loro carriere nascenti”. Ti piacerebbe essere di ispirazione per le nuove generazioni? E c’è stato qualche artista in particolare da cui tu stessa hai tratto ispirazione?

Questi concorsi sono davvero unici perché creano incontri, amicizie. È bellissimo vivere queste esperienze perché le conoscenze che si fanno rimangono come radicate, dolci da ricordare. Nel corso degli anni poi tornano molto utili, ti permettono di aprire nuove strade, nuove ispirazioni, creare collaborazioni. Questi contesti sono importanti per questo, perché consentono anche di ascoltare e prendere ispirazione dagli altri.

Per quanto riguarda il mio percorso musicale, invece, il mio più grande punto di riferimento è stato Sade. Ho preso tanto dal suo suono, amavo quella sua voce vellutata e credo di avere sviluppato anche il mio timbro cercando di imitarla. Poi, alla fine, il modello lo perdi e trovi invece la tua strada.

Sciuscià: sul palco di Musicultura le esibizioni di altri 13 artisti in concorso

Eccoci alla terza serata di Audizioni Live di Musicultura. Continua il viaggio alla scoperta degli artisti in concorso e per questa tappa ospite d’eccezione è un grande amico del Festival, il giornalista e critico musicale John Vignola, che sul palco del Teatro Lauro Rossi di Macerata spiega l’importanza del manager artistico nell’ambito di una carriera musicale. Parlando, tra gli altri, di Tom Parker, Brian Epstein e Peter Grant, la storica voce di Rai Radio 1 sottolinea l’importanza di questa figura che non si limita a lavorare per la gestione di tutte le attività commerciali, ma affianca gli artisti e fa loro da specchio permettendogli di spiccare il volo.

Dopo la scoperta di questo aspetto meno noto del mondo musicale, si passa alle esibizioni. Il primo a proporre al pubblico la sua arte è Scuro, che con la sua esperienza decennale tra testi, arrangiamenti e canto ci accompagna in una commistione tra profondità delle parole e sperimentazione elettronica. La seconda performance è quella di Avorio, cantautore impegnato nel riportare in auge le tradizioni che punta tutto sulla semplicità. Accompagnato solo dalla sua chitarra acustica, spiega che “quando si registra in studio, si cerca sempre di essere perfetti. Ma è proprio quella perfezione a mascherare l’emozione primordiale provata nel momento in cui ci si esibisce”. Canto e ballo si accarezzano invece nella performance di iosonorama, che prima rivela tutta la sua energia con Pos/To/Me, poi si abbandona a una preghiera atipica per Napoli con Zero Volume. Per lei la musica è sinonimo di audacia e coinvolgimento, ma anche esigenza di movimento, come testimonia anche la sua passione per la danza.

La serata continua con il quarto artista, Zerella, che propone canzoni intime e dirette, pervase da sfumature di alternative rock e pop del nuovo millennio. La sua sensibilità racconta una storia d’amore che viene ascoltata tutta d’un fiato, coinvolgendo il pubblico con la genuinità delle sue parole. Il palco viene lasciato, poi, a Guido Maria Grillo che, in un mix inebriante tra elettronica e musica araba, inizia l’esibizione con Chi ci salverà. Per lui le radici sono un segno distintivo che va preservato e lo si evince dall’incontro tra musicalità e testo, in cui riecheggia tutta l’eco del Mediterraneo. È Faax il sesto artista a proporre le sue canzoni. Con alle spalle la passione per il canto che lo accompagna sin da bambino – alimentata dall’ascolto dei pionieri del rap nostrano – si butta e investe tutto se stesso nella musica solo recentemente, componendo brani che intrecciano l’introspezione a un flow incisivo e olistico. L’ultima esibizione è quella di Fran e i Pensieri Molesti, i cui pensieri molesti altro non sono che “pensieri autoindotti, che stimolano la mente e inducono ogni persona ad agire contro la propria volontà”, spiega la cantante. I due brani presentati sono un esempio di ricerca di nuovi orizzonti musicali attraverso l’uso di elettronica e svariati strumenti, creando un connubio intenso tra cantautorato e dinamismo performativo.

La serata si conclude con il Premio Banca Macerata che viene assegnato a iosonorama.

 


È un momento dedicato alla tragedia degli eventi bellici che stanno sconvolgendo il mondo ad aprire la quarta serata di Audizioni Live. Tra le poltrone del Teatro Lauro Rossi risuonano le note dell’inno ucraino, a testimonianza dell’ideale abbraccio dato alle persone la cui vita è stata stravolta nell’ultima settimana. Poi di nuovo spazio alla musica.

La prima a esibirsi è Anna e l’Appartamento, alter-ego musicale di Anastasia, cantautrice veronese che, in risposta alla domanda di uno dei membri della giuria di Musicultura che la interroga sul suo modo di comporre, spiega che è il pianoforte ad aiutarla a dar forma alle proprie idee.  A seguire Vito, giovane talento siciliano già noto al grande pubblico per la sua partecipazione al programma televisivo “Ti lascio una canzone”, che con i suoi pezzi vuole far conoscere le sue emozioni e i suoi pensieri, laddove – spiega – non è particolarmente portato a farlo in altri modi. La musica, quindi, è per lui il mezzo di comunicazione privilegiato.  Il terzo artista è Hurricane, cantautore e produttore di Vicenza il cui percorso artistico è stato segnato da una lunga esperienza londinese nell’ambito della quale ha suonato con i Nysza, fatto da turnista in diversi locali storici e si è diplomato in songwriting al BIMM. Il suo sound, in continua evoluzione, si ispira – dichiara – a quello di John Butler.

Successivamente, Matteo Leone presenta due brani in tabarchino, dialetto del suo paese, Calasetta.  Nei suoi pezzi decide di unire il blues alle sonorità mediterranee; narra in musica storie di viaggi, di mare e le gesta di donne e uomini che cercano dal 1400 un posto da chiamare ‘casa’. È poi la volta di Costanza, che partecipa per la seconda volta a Musicultura, dopo essere stata tra gli 8 vincitori del Festival nel 2020 con la sua 100 maglioni. “La musica – afferma sul palco – è per me una maniera per combattere il lato oscuro della vita. Infine, è la volta di Francesco Forni, che ha alle spalle una carriera nutrita e longeva, ricca di produzioni. Presenta al pubblico due brani estratti dal suo ultimo album, che gli ha dato l’opportunità di cimentarsi, per la prima volta, nella scrittura nel suo dialetto: il napoletano.

A seguito del voto del pubblico presente in sala e degli utenti social, il Premio Banca Macerata viene assegnato a Vito.


 

Irene Grandi e Paola Minaccioni al Teatro Lauro Rossi

Musicultura, nel pieno delle Audizioni Live del concorso, aperte lo scorso martedì 24 febbraio al Teatro Lauro Rossi di Macerata, annuncia a sorpresa due ospiti d’eccezione, due artiste amatissime dal pubblico, fuoriclasse della musica, del teatro e del cinema: Irene Grandi e Paola Minaccioni, che si esibiranno rispettivamente martedì 1 marzo e mercoledì 2 marzo.
“A noi piace concepire Musicultura come un luogo dove si esercita e si vive l’arte dell’incontro ed è bello che questo avvenga anche a livello intergenerazionale. – Ha affermato Ezio Nannipieri, direttore artistico di Musicultura – Dopo Cristina Donà, e la piacevole sorpresa di Mariella Nava, ecco due altre artiste che in ambiti diversi mostrano come si possa coniugare talento, esperienza, curiosità e coerenza. È proprio rispecchiandosi in artiste di questo profilo che i giovani e le giovani in concorso possono trarre ispirazione per dare basi salde alle loro carriere nascenti”.
Le Audizioni Live del Festival sono in atto per dieci giorni consecutivi, tutte le sere fino al 6 marzo, e coinvolgono i 61 concorrenti selezionati sui 1086 partecipanti al concorso, convocati a presentare le loro proposte e i loro mondi espressivi, dal vivo, di fronte alla giuria e al pubblico del teatro, in diretta sui social di Musicultura. Selezioni che permetteranno a una rosa di 16 artisti l’accesso alle fasi finali del Festival con Rai Radio 1.

Irene Grandi torna dal vivo a Musicultura a pochi mesi di distanza dalla sua partecipazione come ospite alle serate finali del festival, occasione in cui ha regalato al pubblico dello Sferisterio di Macerata un’emozionante interpretazione del brano “Alexanderplatz” con Enrico Ruggeri. Artista eclettica dal timbro inconfondibile, tra le più amate del pop-rock italiano, vanta una carriera lunga tre decenni. L’album della consacrazione “In vacanza da una vita” esce nel 1995 ed ottiene subito un grande successo commerciale ‒ oltre a vantare collaborazioni illustri con artisti quali Pino Daniele, Vasco Rossi e Jovanotti. Da qui ha inizio una carriera che la vede incessantemente impegnata tra tour in Italia e all’estero, importanti progetti discografici e la partecipazione a ben cinque edizioni del Festival di Sanremo, l’ultima nel 2021 con “Finalmente io”. Nel 2021 l’artista inaugura un nuovo tour, “Io in blues” che la vede protagonista nella veste inedita di cantante blues.

Attrice comica per il cinema, la tv e per il teatro, imitatrice, regista e conduttrice radiofonica, Paola Minaccioni è un’artista poliedrica, in grado di dimostrare sempre, sul palco, nel piccolo o grande schermo così come ai microfoni della radio, di essere tra i protagonisti della comicità italiana. Ha recitato nei film di Ferzan Özpetek, Corrado Guzzanti, Matteo Garrone, Massimiliano Bruno, Volfango De Blasi, Carlo Vanzina, tra gli altri. Si è fatta amare dal pubblico in tante occasioni, interpretando personaggi nelle produzioni televisive di successo tra cui le fiction Rai Un medico in famiglia, Notte prima degli esami ‘82, La bambina che non voleva cantare, la serie tv Sky Genitori vs influencer di Michela Andreozzi, dimostrando grande capacità di saper immedesimarsi in ruoli comici ma anche drammatici. Paola Minaccioni è inoltre nel cast di una delle serie tv più attese del 2022 Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek, in uscita il 13 aprile su Disney+, il romantic drama tratto dall’omonimo film uscito 20 anni fa e campione d’incassi.

Sciuscià: le prime due serate di Audizioni Live

Torna il pubblico in sala; tornano gli occhi puntati sul palco. Torna Musicultura!

E il primo sentore di normalità passa attraverso gli applausi che accolgono le esibizioni dei protagonisti dei primi due appuntamenti del Festival della Canzone popolare e d’Autore.

Ci siamo: sipario aperto sulle Audizioni della XXXIII edizione del Festival della Canzone Popolare e d’Autore. Nel pulviscolo color porpora che risplende sotto i riflettori si addensa un’energia elettrica: quella che fa da sfondo ai nuovi inizi, alle ripartenze e ai titoli di testa; quella che è davvero tale solo alla presenza del pubblico, finalmente tornato in sala dopo due lunghi anni d’attesa.

A inaugurare la prima serata di live è ILCLASSICO, duo che propone arrangiamenti pop e melodie retrò rivisitati in chiave moderna. Con un occhio al passato e uno al futuro, Enrico Zoni e Simone Giubbilei vogliono rappresentare un concetto di bellezza che va oltre le mode e le tendenze del momento. Spazio poi all’anima rock e alla voce bruciante di Chiara Vidonis, cantautrice triestina che nel corso della sua carriera si è lasciata guidare dal fluire delle possibilità, traendo ispirazione dai luoghi e dai volti che ha incontrato sul suo cammino. Il terzo a esibirsi è Kamahatma, il cui progetto cantautorale nasce dall’esigenza di trovare un senso all’esserci in mezzo alla monotonia di un tempo piatto. È il vissuto della persona, dice, a far sì che il groviglio di un dolore si sciolga nell’arte della semplicità.

Altra presenza femminile è quella di Helen Aria, cantautrice polistrumentista che ama contaminare lingue e generi musicali diversi. La sua voce riverbera tra echi e controcanti che sembrano frammenti di identità gettati all’aria. Il quinto artista a proporre la sua performance è Barriera, che con ‘La città mi fa terrore’ descrive il convergere di linee di conflitto e l’incrocio di desideri propri di chi lascia la provincia per andare incontro alla metropoli dal fascino spaventoso. Ultimi a salire sul palco sono i Malvax. Attraverso la sua esibizione la band racconta la grande amicizia che lega i giovanissimi musicisti che la compongono, che propongono due brani ben rappresentativi dell’energia della loro età.

A chiudere la serata è Cristina Donà, ospite d’eccezione che regala al Festival alcuni dei pezzi più rappresentativi della sua lunga carriera artistica.

Va a ILCLASSICO il Premio Banca Macerata: il duo bolognese si aggiudica la targa conferita grazie alle preferenze espresse dal pubblico presente in sala e dagli utenti social.

 


E per la seconda serata? La prima esibizione vede protagonista Valerio Lysander, cantautore che narra di fragilità, sensibilità, capacità di mettersi a nudo attraverso l’arte spogliandosi di ogni finzione. La musica per lui è rivelativa: è uno spazio sicuro di autenticità in cui condensare se stessi. La seconda artista in concorso è Valentina Polinori. La composizione è per lei un gioco di misure e sottrazioni che vede al centro la bellezza della parola sussurrata come forma di intimità. Nei suoi brani ama raccontare e raccontarsi in modo disarmato, perseguendo una semplicità del suono che lenisce, sussurra, suggerisce trasparenze. Si prosegue con Tsunami. È evidentemente l’acqua l’elemento di questo artista: la sua potenza e la sua limpidezza son ben rappresentative di questo giovane autore che attraverso l’energia della sua musica mira a instaurare un contatto diretto con il pubblico.

È poi la volta di Y0, che unisce i suoni tipici del folklore a rap e trap. I suoi brani sono pura contaminazione che racconta di braccianti nei campi e scorre lungo i cavi elettrici dei pentagrammi, dimostrando che quando si parla di certi temi, e lo si fa dando spazio all’ anima, l’età anagrafica di due ipotetici interlocutori scompare. Il quinto a esibirsi è Elton Novara, cantautore e polistrumentista dalla verve provocatoria che ha saputo, con intelligenza e ironia, trasformare in arte – per esempio – il dolore scaturito dal modo in cui la pandemia ha tagliato via lo spazio per la musica dal vivo. L’ultima artista della serata è Cassandra Raffaele. Ritorni, viaggi, vinili, ricordi di infanzia: tutto un mondo racchiuso in una proiezione del nuovo che parte dall’essenzialità. La musica rappresenta per lei un rifugio, una luce, un balsamo per il cuore. Afferma, infatti, che “la voce è un tessuto che raccoglie vita”, la intercetta e la trattiene.

Va a Valerio Lysander il Premio Banca Macerata.


 

Cristina Donà ospite della prima serata di Audizioni Live a Musicultura 2022

“Oggi rinasce una parte di te, quella più vera, libera di andare dove non c’è più paura”.

Dopo due anni di emergenza sanitaria, le cui conseguenze hanno profondamente colpito il mondo della musica e dello spettacolo, inaugurare la XXXIII edizione di Musicultura con questi versi suona davvero di buon auspicio. Le parole sono tratte dal brano Come le Lacrime di Cristina Donà, ospite della prima sera di Audizioni Live del Festival. La Donà è una delle figure del cantautorato italiano che più hanno sperimentato in campo musicale. Artista poliedrica, ha sempre avuto le idee chiare su quale strada intraprendere: dopo la formazione all’Accademia di Belle Arti di Brera e un trascorso professionale in ambito scenografico, si dedica completamente alla musica e nel 1991 esordisce in occasione dell’apertura di un concerto degli Afterhours. Tregua, album pubblicato nel 1997, è il suo primo grande successo. Da qui una sfilza di riconoscimenti e una lunga serie di concerti che la conducono sino in Inghilterra, a esibirsi alla Royal Festival Hall londinese.

Conclusi gli anni ’90 con l’album Nido, l’artista inaugura il nuovo millennio con Dove sei tu, in collaborazione con Davey Ray Moor. Ormai consacrata nel panorama internazionale, gli anni a seguire per la Donà sono una conferma di sperimentazione e grande dinamismo che si esplicano in diversi lavori: La Quinta Stagione (2007), Piccola Faccia (2008), Torno A Casa A Piedi (2011) e Così Vicini (2014). Toccato il traguardo dei vent’anni di carriera con la sua riedizione speciale Tregua 1997-2017 Stelle Buone, è del 2021 il suo ultimo album, deSidera, testimonianza di una scrittura viva che riflette sui desideri implacabili, il presente e il mondo che ci circonda.

Un assaggio di questo nuovo disco arriva proprio in occasione delle Audizioni, con la canzone Colpa, con cui la Donà regala al pubblico di Musicultura una “denuncia rock” sull’emergenza climatica, con un testo dal carattere forte che mette a nudo le fragilità di ogni essere umano: “Punta il dito, puoi trovare tutte le cause del tuo male”.

Alla fine del brano, l’artista confessa l’emozione dettata dal ritorno sul palco, regala al Teatro Lauro Rossi la sua Universo e – prima di continuare con una cover di Across the Universe dei The Beatles – dichiara: “Far parte di una famiglia allargata in queste occasioni ti fa confrontare con gli altri, con il mondo. Ti fa guardare all’universo”.

Proprio a quell’universo puntellato di stelle, etimologicamente associate al desiderio. Quello stesso Desiderio che è protagonista, e titolo, dell’ultimo brano che la Donà esegue durante la serata, intonato insieme al pubblico, a cui l’artista rivolge un augurio: liberarsi dal peso di questi due anni di pandemia e lanciarsi in un nuovo cammino.

Musicultura 2022: svelati i nomi dei 61 artisti in gara

Svelati i nomi degli artisti ed artiste in gara nell’edizione 2022 di Musicultura. Sono sessantuno, sono stati selezionati a partire da una rosa iniziale di 1086 candidature, numero record di partecipazioni al celebre Festival della Canzone Popolare e d’Autore. Tutti autori ed autrici delle loro canzoni, essi accedono ora alle Audizioni Live del Concorso, in programma dal prossimo 24 febbraio e fino al 6 marzo ogni sera (con esclusione di lunedì 28 febbraio) al Teatro Lauro Rossi di Macerata, con ingresso libero, e in diretta streaming nei canali social di Musicultura. La serata di apertura avrà una graditissima ospite, Cristina Donà.

È un vero piacere che un’artista coerente e coraggiosa come Cristina, le cui canzoni hanno la rara virtù di unire generazioni diverse, sia con noi in questa festa della musica live e dell’arte dell’incontro che sono le audizioni di Musicultura. – ha dichiarato il direttore artistico Ezio Nannipieri – Ci saranno anche altre belle sorprese, ci piace che il pubblico, che finalmente torna con noi in teatro  a vivere l’atmosfera delle audizioni, possa scoprirle un po’ alla volta”. 

Gli artisti convocati a Macerata per le Audizioni si esibiranno con due brani ciascuno di fronte al pubblico e alla giuria di Musicultura – presieduta dal direttore artistico Ezio Nannipieri e composta da Stefano Bonagura, Marco Maestri, Roberta Giallo; Natascia Mattucci e Roberto Giambò – in un rigenerante  viaggio  di dieci serate live nella musica italiana.

La rosa delle 61 proposte  in corsa è composta da 8 band e da 53 solisti e soliste,  di un’età compresa tra i 21 e i 59 anni; tra le regioni di provenienza più rappresentate troviamo al primo posto l’Emilia Romagna con 12 proposte, seguita dal Lazio con 7 e dalla Lombardia con 6.

Al termine delle Audizioni Live, la giuria di Musicultura selezionerà la rosa dei sedici finalisti, che saranno protagonisti di due concerti al Teatro Persiani di Recanati, in collaborazione con Rai Radio 1, la radio ufficiale di Musicultura, nel prossimo mese di Maggio. Le loro canzoni comporranno inoltre il CD compilation della XXXIII edizione. Parallelamente le canzoni finaliste godranno di un’ampia diffusione radiofonica e il pubblico avrà modo di votarle per designare due degli otto vincitori. I restanti sei vincitori saranno espressi dalle scelte insindacabili del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, che nell’edizione in corso è compostoda: Vasco Rossi, Roberto Vecchioni, La Rappresentante di Lista, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Francesco Bianconi, Giorgia, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Sandro Veronesi, Niccolò Fabi, Dacia Maraini, Gaetano Curreri, Maria Grazia Calandrone, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Diego Bianchi, Teresa De Sio, Francesca Archibugi, Mariella Nava, Antonio Rezza, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Ron.

Gli otto vincitori di Musicultura saranno protagonisti nel prossimo mese di giugno, con i prestigiosi ospiti italiani ed internazionali, delle  serate di spettacolo finali del festival, all’Arena Sferisterio di Macerata. Lì sarà il voto del pubblico ad eleggere il vincitore assoluto del concorso, al quale andrà il Premio Banca Macerata di 20.000 euro. Verranno inoltre assegnati la Targa della Critica Piero Cesanelli (€ 3.000), il Premio AFI (€ 3.000), il Premio per il miglior testo (€ 2.000) e il Premio (€10.000) per la realizzazione di un tour, col sostegno di NuovoImaie.

La rosa completa dei 61 artisti ed artiste in gara a Musicultura 2022:

Anna e l’Appartamento, VeronaApu, Forlì; Avorio, Lanciano; Barriera, Capua
Valentina Brozzu, Milano; Filippo Bubbico, Lecce; caspio, Trieste; Costanza, Livorno; Lorenzo Disegni, Roma; Effenberg, Lucca; Elton Novara, Milano; Emit, Lodi; Faax, Roma; Francesco Forni, Roma; Fran e i pensieri molesti, TorinoLuigi Friotto, Chieti; G Pillola, Genova; Ganugi, Prato; giuliettacome, Forlì; Guido Maria Grillo, Salerno; Helen Aria, Aosta; Hurricane, Vicenza; Ilclassico, Bologna; iosonorama, Napoli; Isotta, Siena; Kamahatma, Trecate (NO); Kimerica, Padova; Lamine, Trapani; Matteo Leone, Calasetta (SU); Sara Loreni, Parma; Maestral, Venezia; Luca Maggiore, Forlì; Malvax, Modena; Daniele Mirante, Roma; Moretti, Milano; Moriel, Modena; Pecci, Milano; Valentina Polinori, Roma; Ponente,Palermo; Popforzombie, Torino; proia, L’Aquila; Cassandra Raffaele, Vittoria (RG); Sofia Rollo, Lecce; Sandri, Cesena; Scuro, Lecce; Sir Jane, Bologna; Valeria Sturba, Bologna; Tano e l’Ora d’Aria, Bari; Stefania TascaTorino; Te quiero Euridice, Piacenza; Themorbelli, Alessandria; Toolbar,Trento; Tsunami, Roma; Valerio Lysander, Roma; Vena, Milano; Chiara Vidonis, Trieste; Martina Vinci, Genova; Vito, Palermo; Y0, Ravenna; Yosh Whale, Salerno; Zerella, Avellino.

Dal 24 febbraio le Audizioni Live di Musicultura 2022


INGRESSO LIBERO CON PRENOTAZIONE A PARTIRE DAL 22 FEBBRAIO


Musicultura si prepara a riaprire al pubblico le porte del Teatro Lauro Rossi di Macerata per le Audizioni Live della XXXIII edizione del festival.
Da giovedì 24 febbraio a domenica 6 marzo, ogni sera (con esclusione di lunedì 28 febbraio) gli spettatori avranno la chance di scoprire sei belle “primizie” (60 complessivamente) della nuova canzone italiana, selezionate dalla direzione artistica a partire dal numero record di 1086 proposte iniziali.
Una maratona musicale, un emozionante viaggio tra le variegate realtà musicali del paese che finalmente potrà tornare a essere condiviso col pubblico e gustato in presenza dagli spettatori.

“L’anno scorso, in piena zona rossa, Macerata ha saputo comunque accogliere in sicurezza i 250 giovani artisti convocati alle Audizioni, che si sono svolte regolarmente, salvo un ‘ma’ grande come una casa: mancava il pubblico. – Ha affermato il Direttore Artistico di Musicultura Ezio Nannipieri – Il ritorno in teatro degli spettatori è il valore aggiunto delle Audizioni 2022.  Soprattutto dal punto di vista di chi si esibirà sul palco, ragazze e ragazzi che in questi due anni di pandemia hanno continuato ad amare le canzoni e coltivare le loro passioni e che ora, con un po’ di ansia e parecchia emozione chiedono che la loro musica, le loro parole e le loro voci arrivino fino all’ultima fila.”

Le Audizioni Live di Musicultura riaccendono i riflettori nazionali sulla città di Macerata e la trasformano in una vera e propria Città della Canzone. Oltre 400 persone, tra artisti in gara e musicisti al seguito provenienti da tutta Italia, accompagnatori e maestranze si preparano a convergere nel capoluogo marchigiano, con ricadute economiche che si sommano all’impatto comunicativo e alla valenza promozionale per il territorio. Quel territorio il cui sviluppo e la cui valorizzazione sono elementi costitutivi del DNA di Banca Macerata, per il secondo anno consecutivo Main Partner di Musicultura. Un partner d’eccezione, che crede nel merito e nel talento giovanile, al punto da premiare con 20.000 euro il vincitore assoluto del concorso e prevedere fin dalle audizioni il conferimento di ambiti riconoscimenti ai partecipanti più talentuosi.

Coloro che non potranno vivere in teatro lo spettacolo delle Audizioni Live potranno comunque seguirlo in diretta su ÉTv Marche e in streaming sui canali social di Musicultura.
Dopo oltre tre mesi di ascolti, la direzione artistica di Musicultura sta in questi giorni ultimando la composizione della lista delle 60 proposte che si cimenteranno dal vivo al Teatro Lauro Rossi. In attesa di conoscere i nomi degli artisti e delle artiste che vedremo sul palco fervono i preparativi per l’allestimento di quella che ormai è diventata una delle fasi del festival più seguite dal pubblico regionale e in particolare di Macerata.
La macchina organizzativa coinvolge attivamente anche tantissimi studenti: sono infatti complessivamente oltre 100 gli studenti delle Università di Macerata, dell’Università di Camerino e dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che danno il loro contributo partecipando a laboratori, stage e percorsi professionali. Anche gli spettatori saranno parte attiva dello spettacolo, ogni sera saranno infatti chiamati a esprimere le proprie preferenze col voto.

Gli spettacoli avranno inizio alle 21, salvo la domenica, quando si andrà in scena alle 17. L’ingresso sarà gratuito, con prenotazione obbligatoria su www.musicultura.it. Sarà richiesto il super green pass e l’utilizzo della mascherina FFP2.

1086 artisti a Musicultura2022

Con ben 1086 partecipanti la XXXIII edizione di Musicultura batte tutti i precedenti record di iscrizioni. Il dato assume contorni ancor più significativi se si pensa che possono partecipare al concorso solo artisti e artiste che scrivono le canzoni che interpretano.

“Abbiamo appena iniziato gli ascolti, ci impegneranno sino alla fine di gennaio, è presto quindi per trarre conclusioni. – ha commentato il Direttore Artistico Ezio Nannipieri –  Ci tuffiamo in un mare di canzoni che è suggestivo in sé per come fotografa e racconta, indipendentemente dai generi musicali, la passione artistica di un’Italia che, per quanto scossa, ha in serbo energie, si dà obiettivi e coltiva sogni. Siamo grati a Banca Macerata, con cui affrontiamo insieme anche questo nuovo viaggio. Per una realtà come Musicultura, la cui notorietà in ambito nazionale si coniuga al forte e sincero radicamento locale, l’avere al fianco un rilevante protagonista finanziario del territorio, come Banca Macerata, impegnato anche nell’ascolto e nella risposta ai bisogni sociali e culturali della comunità, è un piacere e una garanzia.”

Qualità, talento, passione e valorizzazione del territorio, valori del Festival condivisi per il secondo anno consecutivo con il Main Partner Banca Macerata. “Il nuovo record di partecipazioni a Musicultura conferma come sia importante sostenere i giovani artisti nei loro sogni e obiettivi. – ha affermato il Presidente Onorario di Banca Macerata Loris Tartuferi – Il Premio Banca Macerata è un sostegno alla creatività giovanile, un investimento basato sul merito che con i 20 mila euro in palio vuole aiutare concretamente un giovane artista a mantenere la sua indipendenza espressiva, in uno snodo delicato di un percorso, come è l’inizio di una carriera.”

“La partnership si è rilevata di grande successo nel dare impulso ai valori condivisi dal nostro Istituto e da Musicultura. Lo dicono i dati, ma direi anche il sentimento e l’entusiasmo che stanno dietro ai dati. – ha osservato il Presidente di Banca Macerata Ferdinando Cavallini – Siamo quindi ben lieti di confermare il nostro supporto al Festival 2022 e fin da ora, a nome di Banca Macerata, formulo un sincero in bocca al lupo ai giovani artisti e alle giovani artiste in concorso.”

Alcuni dati statistici possono aiutare a tracciare meglio il profilo dei partecipanti: l’80% sono solisti, il restante 20% band; il  35%  ha già partecipato al concorso; tra  le regioni più rappresentate troviamo al primo posto il Lazio, seguito dalla Lombardia e dall’Emilia Romagna; il concorrente più  “maturo” ha 64 anni (Musicultura non prevede limiti superiori di età per partecipare al concorso), il più giovane ha compiuto da poco 18 anni. È da registrare l’aumento della partecipazione delle cantautrici, il 33% sui 1086 iscritti, un dato significativo tenendo conto delle recenti analisi sul gender-gap diffuse da Spotify Italia, che  rileva come solo il 14,1% delle proposte artistiche nelle classifiche di vendita è rappresentato da donne.

Musicultura aprirà il suo palcoscenico nel prossimo mese di febbraio, in occasione delle Audizioni Live 2022. Circa 60 proposte, tra le 1086 in concorso, saranno convocate a Macerata per presentare più ampiamente il proprio progetto artistico ed esibirsi al Teatro Lauro Rossi di fronte alla giuria e, si spera, nuovamente al cospetto degli spettatori in sala. Nel 2020 e nel 2021 i lockdown non hanno comunque bloccato le audizioni di Musicultura,  le cui dirette streaming hanno consentito a oltre mezzo milione di utenti di seguire e appassionarsi a questa fase, tra le più vivaci e delicate della manifestazione.

Tutti gli esclusi dalla prima selezione riceveranno un’accurata scheda di commento, peculiarità di Musicultura molto apprezzata dai giovani artisti in Concorso. Dalle Audizioni Live emergeranno i 16 progetti artistici finalisti, che passeranno al vaglio del prestigioso Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, in questa XXXIII edizione  composto da Vasco Rossi, Roberto Vecchioni, La Rappresentante di Lista, Enzo Avitabile, Claudio Baglioni, Francesco Bianconi, Giorgia, Carmen Consoli, Simone Cristicchi, Sandro Veronesi, Niccolò Fabi, Dacia Maraini, Gaetano Curreri, Maria Grazia Calandrone, Luca Carboni, Alessandro Carrera, Guido Catalano, Ennio Cavalli, Diego Bianchi, Teresa De Sio, Francesca Archibugi, Mariella Nava, Antonio Rezza, Enrico Ruggeri, Tosca, Paola Turci, Ron.

Tra i 1086 partecipanti al concorso saranno infine 8 i vincitori. Li vedremo protagonisti, assieme a ospiti di spicco italiani e internazionali, delle serate conclusive del Festival nel mese di giugno 2022 allo Sferisterio di Macerata, dove il voto del pubblico decreterà il vincitore assoluto, al quale andrà il Premio Banca Macerata da 20 mila euro.